Anonimo

chiede:

Gentile dottoressa, le scrivo per chiederle alcuni consigli. Da un mese circa è nata Lara, la mia secondogenita. L’arrivo della seconda figlia sta inevitabilmente influenzando il comportamento del primogenito Vittorio, di 3 anni, che spesso manifesta chiare e legittime reazioni emotive di gelosia. Passa da manifestazioni di estrema tenerezza verso la bimba a comportamenti aggressivi (urla, lancio di oggetti rumorosi contro muri e porte, morsi, forte rabbia accompagnata da un pianto prolungato e talvolta isterico quando pongo dei limiti in alcune sue abitudini quotidiane dopo mille compromessi, etc.).

Capisco perfettamente quello che sta vivendo, soprattutto perché la piccola è spesso attaccata al seno o dorme nel marsupio e questo crea una evidente distanza fisica tra me e lui, che chiaramente non esisteva prima della nascita e che inibisce molti tentativi di esternazione affettiva. Mio figlio continua anche ad aver bisogno di toccare il mio seno per addormentarsi o rilassarsi. L’impossibilità di farlo come prima gli crea frustrazione (rispetto a questo punto, forse ho sbagliato anche io perché gli ho fatto credere che avrebbe potuto continuare a farlo dividendo i miei seni tra entrambi i figli una volta nata Lara).

Quando mio figlio reagisce in modo più esplosivo, cerco sempre di sostenerlo, abbracciarlo, parlargli amorevolmente dicendogli chiaramente che lo capisco, spiegandogli anche che l’arrivo della sorellina porterà sicuramente delle belle novità nella sua vita. Non vi nego che a volte mi sento così tanto sopraffatta emotivamente dalle reazioni di Vittorio da arrivare a pensare che ci sia un disagio più profondo in lui.

Io e il mio compagno abbiamo cercato di prepararlo all’arrivo della sorellina durante la gravidanza. Ma ovviamente un conto è immaginarlo, un altro è viverlo. Un altro aspetto da valutare a mio avviso è che quando si presentano situazioni in cui mio figlio è arrabbiato, il mio compagno adotta un approccio meno comprensivo del mio specialmente quando la rabbia viene espressa attraverso i morsi, e a riceverli è lui. Con “meno comprensivo” intendo che si allontana da Vittorio esprimendo verbalmente tutta la sua disapprovazione a volte con un linguaggio totalmente inappropriato, altre volte minacciandolo di non leggergli la storia della buonanotte o dicendogli che spera di avere un rapporto diverso con Lara.

Queste reazioni scatenano in me una forte rabbia che mi induce ad assumere un atteggiamento molto protettivo nei confronti di mio figlio, contribuendo a volte verbalmente altre paraverbalmente a rifiutare la presenza del mio compagno minimizzandone l’importanza. Tutto ciò, insieme ad alcune discussioni tra me e il mio compagno, ha portato ad una distanza maggiore me e lui perché non si sono concluse con una soluzione di compromesso. Vittorio ha assistito alle discussioni e questo può aver forse contribuito alle frequenti manifestazioni di rifiuto di Vittorio nei confronti del padre, anche quando il mio compagno si avvicina a lui per baciarlo o per invitarlo a giocare insieme.

Durante il giorno capita spesso, inoltre, che Vittorio provochi il padre o mostrandosi spudoratamente nudo o saltandogli addosso e mordendolo per svegliarlo durante i suoi momenti di riposo. Io e il mio compagno parliamo spesso di quello che sta accadendo ma quasi sempre le nostre visioni sono totalmente divergenti. Stiamo provando a seguire la strada del mio approccio (comprensivo, paziente… ) ma al mio compagno più categorico e meno riflessivo riesce difficile.

Avrei bisogno di sapere cosa a vostro avviso possiamo fare per gestire al meglio questa situazione in modo da poter garantire la serenità dei nostri figli. Grazie mille

Buongiorno, l’arrivo della secondogenita ha inevitabilmente trasformato la vostra vita e la vita del vostro Vittorio, ma è una fase sicuramente naturale. Mi ha dettagliato molto precisamente e in maniera molto profonda quello che sta vivendo lei, con il suo bambino e con il suo compagno.

Ciò che emerge è che oltre alla situazione con il suo bimbo per l’arrivo di una sorellina, sia necessario che lei e il suo compagno troviate delle strategie condivise che puntino al vostro benessere come coppia, come genitori e per i vostri bimbi. È un inevitabile periodo di trasformazione e di cambiamenti, normali nella vita di due genitori ma che potrebbero necessitare di un consulto più neutrale e oggettivo e di strategie di supporto.

Mi rendo conto che le informazioni da Lei fornite dimostrano consapevolezza ma vertono su più fronti: rapporto madre – bambino, rapporto di coppia, strategie genitoriali. Sarebbe consigliabile approfondire la sua richiesta; se ha piacere può trovare tutti i miei contatti pubblicati sul mio profilo di GravidanzaOnLine e può contattarmi per una consulenza più approfondita, che è più faticoso affrontare in una risposta scritta.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

Fai la tua domanda Tutte le domande
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Specializzazione

  • Pedagogista

Categorie