Anonimo

chiede:

Buongiorno dottoressa, ad aprile ho avuto un aborto farmacologico. È stato un bruttissimo momento. Mi hanno consigliato di iniziare una terapia psicologica per elaborare l’evento e così ho fatto ma non mi sembra stia dando grandi risultati, anzi, sono ancora al punto di partenza. Mi sento in colpa per la mia scelta di interrompere la gravidanza (il bambino era molto malato e non sappiamo se sarebbe potuto sopravvivere): mi chiedo se è stata la cosa giusta o meno, cosa farei se tornassi indietro. Faccio molta fatica a parlarne, mi sento davvero in colpa e non so come uscirne. So che ogni persona è diversa, ma di solito quanto ci vuole per elaborare un evento così traumatico? Cosa posso fare? La ringrazio molto.

Buongiorno, mi dispiace per ciò che ha dovuto affrontare, nessuna donna dovrebbe trovarsi a dover fare una scelta così dolorosa e difficile. Il senso di colpa purtroppo è l’aspetto più ostile da elaborare e superare: l’aborto che sia volontario, spontaneo o terapeutico comporta un enorme investimento emotivo, psicologico, fisico e profondamente intimo. Ci vogliono diversi incontri per comprendere e accettare – almeno in parte – il dolore che ha provato e prova tuttora. Il professionista a cui si è rivolta si occupa di queste tematiche? È importante rivolgersi a chi si confronta quotidianamente con questo tipo di sofferenza. Ha scritto bene: ”un evento così traumatico”. Un trauma ha bisogno di tempo, ciò dipende anche dalle sue risorse personali e dalle persone (marito/compagno, familiari, amici) che sono accanto a lei. In letteratura c’è chi parla di qualche mese e chi di un anno, non è possibile rispondere a questa domanda purtroppo.

Si dia tempo di piangere il suo bambino, di provare rabbia per il sogno che si è infranto e di sfogare sentimenti di dolore e sconforto. Ha subito una perdita, anzi, più perdite: il suo bambino, la relazione intima con il bimbo in grembo, la progettualità di una vita insieme, parte della sua immagine come mamma. Dunque è inevitabile che ci sia un senso di vuoto profondo e totalizzante, e che i ritmi della vita quotidiana possano esserne sconvolti da questo turbine di pensieri. Spero di esserle stata utile, mi contatti se ha necessità di ulteriori domande. La abbraccio augurandole di trovare la forza di superare ciò che ha dovuto affrontare.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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