Buongiorno,
vorrei un consiglio perchè vivo delle sensazioni che mi fanno paura. Ho una bimba di 10 mesi, ho avuto un parto “precipitoso” (così lo ha definito il medico), e sono stata malissimo per 3 mesi tra i tantissimi punti che ho avuto e l’allattamento che mi causava dolori lancinanti per una infiammazione.
Non ho mai lasciato sola la mia bimba, anche perchè non ho nessuno che mi aiuti, a parte mio marito, ma questo non mi pesa affatto. Vedo però spesso neomamme con bimbi di poche settimane, uscire da sole per andare a concerti o serate e divertirsi. Provo tanta invidia perchè io stavo male invece. Anche se avessi voluto non avrei potuto farlo perchè fisicamente non ce l’avrei fatta.
Ho vissuto malissimo quel primo periodo e mi porto dietro ancora i postumi. Como posso fare a non sentirmi così? Razionalmente so che è assurdo provare invidia perchè le altre mamme stanno bene, ma è più forte di me, mi fa star male e mi fa arrabbiare. Ho fatto del mio meglio da sola, ma forse avrei potuto fare di più?
Gentilissima Denise,
forse la spiegazione della sua invidia risiede in una sorta di confronto che fa con le altre mamme sentendosi “inferiore” (“avrei potuto fare di più?). Credo abbia già fatto tantissimo nel riuscire a gestire l’arrivo della sua bimba, con le gioie ma anche le fatiche che questo comporta, in una situazione di malessere fisico e senza supporti esterni alla coppia.
Tenga anche presente che ogni donna ha la sua storia, come lei è stata malissimo nel post-partum, ci sono altre donne che possono avere una gravidanza difficile, altre che possono stare bene fisicamente ma non emotivamente e così via: nessuna è inferiore ad un’altra; i momenti difficili sono parte della vita e quello che conta è attivare le proprie risorse per superarli.
Se il malessere persiste, una consulenza psicologica potrebbe aiutarla ad elaborare quello che ha vissuto e liberarsi così delle emozioni che non la fanno vivere serena (invidia, rabbia, …).
I migliori auguri.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento