Gentile Dottore,
a Giugno scorso ho avuto un aborto alla 6a settimana, era la mia prima
gravidanza cercata da un anno. Io ho 35 anni, mio marito 39. Poichè stavamo
effettuando dei controlli per la gravidanza (dai quali era emerso che era
tutto ok, per il resto) ho scoperto che il mese che sono rimasta incinta il
valore del progesterone (in fase luteale, dosato sempre al 7-8
post-ovulazione) era “al limite” (così mi disse il ginecologo che mi
seguiva), cioè 9.2 ng/ml. Alcuni mesi prima invece era risultato di 15.7.
Temendo che una possibile causa dell’aborto possa essere stata la carenza di
progesterone, ho continuato a fare dosaggi; lo scorso mese era 11.5, questo
mese invece 8.6.
Ho molto timore che questi valori possano impedire una nuova gravidanza, o
ancor peggio, evolvere in un nuovo aborto… so che spesso, in via
precauzionale, molti ginecologi prescrivono progesterone dopo un aborto…
che consiglio mi date?
Grazie
Gentile Daria,
se legge le mie risposte precedenti, ripeto spesso che un solo aborto può
essere attribuito al caso e che siamo ben lontani dal poter ammettere
l’esistenza di un problema. Se lei ha mestruazioni regolari ogni 28 giorni,
io non ragionerei troppo su singoli dosaggi del progesterone. Gli ormoni
sessuali sono prodotti in maniera pulsatile e, se lei fa per esempio due o
più prelievi in un solo giorno, potrà osservare risultati molto diversi.
Per questo motivo io insisto col dire che i dosaggi ormonali vanno
considerati nel contesto clinico e non in senso assoluto e le dirò che,
personalmente, non li amo molto e tanto meno ripetuti ogni mese. Dare
progesterone nella presunta ipotesi di una carenza dello stesso, senza
averlo dimostrato, è un’abitudine italiana di dubbia utilità e non c’è una
chiara evidenza che possa limitare il numero o la probabilità degli aborti.
Sia ottimista. Cari auguri.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento