Anonimo

chiede:

Da cosa si può riconoscere una perdita di liquido amniotico? Le perdite di che colore devono essere, con quale frequenza e quantità si verificano? È cosa normale avere perdite durante la gravidanza? Ci sono altri sintomi che accompagnano questo avvenimento? Non si possono fare esaminare le perdite per capire che provenienza hanno?
In un controllo precedente è stato riscontrato un utero a forma di cuore e durante l’ecografia del 2 trimestre è stato riscontrato un quantitativo minimo di liquido amniotico e sembra che il feto sia in ritardo di 2 settimane rispetto al periodo calcolato dalla data dell’ultima mestruazione, le cose sono collegate?

Questa è una valutazione che spetta allo specialista e non col “fai da te”. Tuttavia esistono dei test in grado di distinguere il liquido amniotico dalle secrezioni di diversa origine, ma in tutta sincerità nella pratica clinica non ne facciamo mai uso. Riscontrare scarso liquido amniotico non lascia dedurre necessariamente che vi siano perdite. Il liquido amniotico è in continuo ricambio, nel senso che viene formato e smaltito in continuazione dal feto, soprattutto mediante l’emissione dell’urina e la sua ingestione. La conferma di questo viene dall’osservazione che, se vi un’ostruzione della via digerente, esso si accumula a dismisura, se al contrario l’ostruzione riguarda le vie urinarie il liquido scompare quasi del tutto. E ancora, quando il liquido è scarso, spesso è perché se ne forma di meno, nel senso che il bimbo, trovandosi in condizioni di sofferenza cronica, comincia a urinare meno, a causa di variazioni della circolazione che tendono a privilegiare distretti più importanti e delicati, come cuore e cervello. Questo è il motivo per cui ci allarmiamo in caso di scarso liquido amniotico, ancor prima di pensare che vi siano delle perdite. Un ridotto accrescimento del feto può essere in collegamento con un oligoamnios (scarso liquido). Mi dispiace ma occorre che si affidi ai suoi curanti. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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  • Ginecologo