Anonimo

chiede:

Buongiorno dottore, mi scuso in anticipo per la lungaggine… scrivo anche qui perché non so più dove sbattere la testa… in breve la mia storia: ho 39 anni, sposata, in cerca di gravidanza da 10 anni, dopo 2 anni senza concepimento ci affidiamo all’ospedale di Chieri, a 2 centri di Torino, dove ho sempre fatto stimolazioni con clomid, puregon, gonasi, con successivi tentativi mirati, senza affacciarci alla pma. Nel 2009, dopo vari mesi di stimolazioni con clomid, il primo mese di sospensione per disintossicarmi sono rimasta incinta, ma tutto è finito alla 10 settimana. Nel 2010 sono rimasta incinta naturalmente, ma è finito tutto alla 8 settimana e nel 2011 di nuovo, finito tutto alla 6 settimana… dal secondo aborto il medico di Torino inizia a darmi la cardioaspirina e farmi fare milioni di esami per la poliabortività, da cui è uscita la mutazione MTHFR C677T in omozigote e LAC ballerino. Nel 2012 ci rivolgiamo nuovamente al centro di Torino e nel 2013 iniziamo nuovamente stimolazioni con puregon e tentativi mirati senza risultato, per gennaio, febbraio, marzo, per aprile interrompiamo in vista di IUI a luglio… a maggio rimango incinta naturalmente, porto la gravidanza alla 34+4, mi fanno il tc d’urgenza, ma il bimbo non piange, non respira e dopo 2 ora viene a mancare. La gravidanza è stata abbastanza normale, mi si alzava leggermente la pressione, allora la ginecologa ha iniziato a darmi aldomet 250 1 al giorno, assumevo sempre cardioaspirina, acido folico… al momento del tc ero ricoverata da 1 settimana sotto controllo per ridotti movimenti che puntualmente durante i 3 tracciati al giorno che mi facevano davano esito ok. Ma il 9/12, alle 13, il tracciato era sospetto ed il gine ha deciso di far nascere il bambino che dopo aver fatto fare autopsia, era sanissimo. Anche l’esame della placenta era ok. Ci siamo rivolti ad una dottoressa di Milano che mi ha rivoltato nuovamente come un calzino ma senza risposte, caso sfortunato. Dopo 1 anno abbiamo ricominciato la ricerca, ma senza risultati e ci siamo rivolti a Monza per la pma. Abbiamo fatto 2 tentativi di fivet ma senza risultati, stimolazione con gonal F, ovitrelle e antagonista, orgalutran. Ultimo tentativo a fine giugno 2015. Ora penseremo al terzo per settembre/ottobre. Oltre tutto questo, il mio problema sono anche le ovaie che non funzionano… sono praticamente in coma, producono solo se stimolate (producono abbastanza bene), ma senza stimolazione non si muovono. All’età di 13, al primo ciclo, ho avuto forti emorragie e hanno dovuto farmi 3 sacche di trasfusioni e per fermarmi l’emorragia mi hanno dato la pillola. I ginecologi da cui mi portò mia mamma dicevano tutti che non era un problema, che da grande quando avrei voluto dei figli avrei smesso la pillola, stimolato un po’ le ovaie e loro sarebbero ripartite… ho preso la pillola per 17 anni ed ora sono in questa situazione… per esempio oggi 24 giorno del ciclo nessuna traccia di ovulazione monitorata con tb e stick, prendo inofolic, da mesi, ma senza risultati. Ora io Le chiedo: come posso fare? Le 4 gravidanze avute sono accadute proprio solo per pura casualità, ne sono consapevole, come sono consapevole della enorme sfortuna che ho avuto a perdere un figlio… non so più cosa fare, ho sentito parlare del drilling ovarico, ma il funzionamento delle ovaie dopo è poi solo per 3/4 mesi, è vero? Se così fosse, non credo che mi sentirei di farlo… ho fatto questi 2 tentativi di fivet in cui non è certo semplice gestire l’imbottirsi di ormoni, ma potrei anche rimanere incinta naturalmente, ma con queste ovaie che mi ritrovo è come vincere al superenalotto! Grazie in anticipo per il parere che vorrà esprimermi. Saluti,

Cara Monica, la sua è davvero una storia molto sfortunata. Non si può dire che non le abbia provate tutte. E dei successi, anche se parziali e senza andare a buon fine, ci sono stati. Mi dispiace non essere in grado di avere la risposta giusta per risolvere felicemente il problema. Però le suggerisco di rivolgersi comunque ad un centro e di ascoltare i consigli. Solo operatori esperti del settore, sentita la sua storia, potranno suggerirle cosa fare. Però le suggerisco anche di non arroccarsi in posizioni rigide, tipo odiare i farmaci, non voler fare questo o quell’altro. Si affidi. È ovvio che qualunque cosa farà, potranno esserci inconvenienti e rischi, ma anche vantaggi e speriamo risultati. Il tutto va sempre a finire nel bilancio rischi/benefici. Lasci che si occupino gli esperti di fare questo difficile calcolo. Non ponga limiti o paletti. Se non altro non c’è molto tempo, ed è naturale che la sua riserva ovarica stia calando. Quindi non si assuma lei l’onere di pensare agli aspetti tecnici. Si affidi e lasci fare. Cordiali saluti e cari auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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