Anonimo
chiede:
Gentile dottore, dopo un anno intero di pareri contrastanti, gradirei ricevere un chiarimento. Un anno fa ho scoperto di avere una piccolissima ernia ombelicale, probabilmente scaturita da una gravidanza di tre anni prima. Non essendo una persona sportiva e allenata mi è stato spiegato che, in seguito alla diastasi addominale, si è formata una piccola ernia ombelicale. Nel giro di pochi mesi ha iniziato ed essere fastidiosa. Mi creava difficoltà quando mi piegavo o quando camminavo. All’improvviso faceva male. Per un breve periodo, non sono neanche riuscita a farla rientrare, nonostante fosse piccola.
Essendo in programma una seconda gravidanza, in accordo con il reumatologo, che mi segue per l’artrite reumatoide, abbiamo individuato questa finestra temporale favorevole a una seconda gravidanza. Quindi ho fatto delle visite mirate per capire se affrontare o meno il problema dell’ernia. Tutti mi hanno detto che sono le mamme a scegliere se operare prima o dopo la gravidanza e che, operando prima c’è il rischio che si riformi l’ernia dopo. Operando dopo, c’è il rischio che l’ernia si strozzi durante la gravidanza stessa e che poi si debba ricorrere a un intervento d’urgenza.
Sentita questa seconda ipotesi, mi sono affrettata ad operare privatamente, poiché tra il Covid e i tempi biblici della sanità italiana, mi avevano prospettato tempi di attesa lunghissimi, tempo che io non ho per via dell’artrite, che è imprevedibile.
Detto questo, una settimana fa ho fatto l’intervento. Adesso vorrei gentilmente sapere quanto tempo aspettare prima di avviare una gravidanza in tutta serenità. Quindi quanto tempo ci vuole affinché il “plug più rete di prolene” si assesti senza creare problemi una volta sottoposto alla tensione del pancione. Soprattutto vorrei sapere se, trattandosi di una piccolissima ernia, avrei potuto evitare l’intervento adesso e rimandarlo successivamente al parto. Questo, ovviamente, per pura curiosità. Grazie infinitamente per la disponibilità.
Gentile signora, se l’ernia le dava fastidio ha fatto bene a farsi operare. Se non fosse stato così le avrei consigliato di aspettare per sfruttare il momento favorevole concessole dall’artrite reumatoide.
Circa i tempi di attesa, penso che il ginecologo non sia la persona più adatta a risponderle in quanto non ha esperienza di retine per ernie (perlomeno io). Presumo che un periodo di sei mesi possa considerarsi sufficiente.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo