Anonimo
chiede:
Piango, piango, piango. Sposata da un anno, ne ho 37, ho rifiutato di
avere figli perchè non sapevo come dirlo al mio ex, ragazzo fragile e
depresso, con cui avevo convissuto per sei anni. Lunghi, bellissimi, ma che
mi hanno svuotata completamente. Io lavoravo e lui in casa, in pigiama, ad
aver paura del mondo… Sono stati anni duri, con la speranza che “guarisse”
e un circolo vizioso di cure/torture fra di noi che mi hanno portato a
conoscere altre persone, fra cui poi mio marito. Ora sono incinta di 4
settimane, abbiamo voluto questa gravidanza, ma oggi ho rivisto il mio ex,
non gli ho detto che sono incinta. Mi ha chiesto qualche mese di tempo per
“venirmi a prendere” e rendermi felice. So che non succederà mai, ma ogni
volta che lo vedo così fragile e disperato penso di fermare di nuovo la mia
vita. Mi dice che sa che io voglio un figlio, e che lui non me ne ha potuti
dare perchè “non se la sente”. Io ora odio questo bambino, perchè lui
salverà me, ma dovrò abbandonare per sempre quel “figlio virtuale” che era
il mio ex. Non condannatemi facilmente, dentro sono spaccata a metà e
piango, piango, piango. Mi chiedo anche se sarà una questione ormonale… per
favore, lasciatemi anonima
Carissima, leggendo la sua lettera mi sono posto molti interrogativi ai
quali io non ho potuto dare risposta, a cui però lei dovrebbe, se non l’ha
già fatto. Mi chiedo quale valore attribuisce al matrimonio che lei ha
contratto, quali sentimenti la legano a suo marito. E poi: cosa la porta ad
amare un uomo che, come lei dice essere “un bambino virtuale”, l’ha svuotata
completamente durante il vostro rapporto d’amore senza per altro avere una
contropartita d’amore.
Mi chiedo quali significati, valori e attenzioni rivolte al suo partner
attribuisce alla parola amore. È comprensibile che lei sia spaccata a metà
e pianga. Ma credo che ciò che lei odia non debba essere il bambino che
porta in grembo, perché un bambino in grembo non può e non deve essere un
cavallo di troia che la svincola dal passato, una chiave che le apre la
porta verso un futuro diverso, ma piuttosto ciò che ha fatto per arrivare a
questa situazione. Paradossalmente lei si sente di scegliere tra passato e
presente: non crede che virtualmente lei questa scelta l’avrebbe dovuta fare
quando ha chiuso la sua relazione con il suo ex, l’ha ribadita sposandosi, e
per l’ennesima volta impegnandosi in una gravidanza?
Ed infatti la sua creatura non la vincola a nessun uomo, non credo lei possa
mettere su i due piatti della bilancia il suo bambino ed il suo ex per
quanto lei dica essere un bambino virtuale. Ciò che la vincola sono i suoi
valori, i suoi sentimenti e tutto ciò che l’ha portata a fare scelte che
l’hanno indirizzata nella realtà che in questo momento affronta. Lei
dovrebbe fare chiarezza su ciò che realmente vuole e la spinge ad agire.
Penso che essendo in gestazione, un periodo molto delicato per qualsiasi
donna, che porta a cambiamenti importanti nella percezione di se stessi, lei
potrebbe/dovrebbe a maggior ragione viste le difficoltà incontrate, farsi
accompagnare in questo percorso da uno psicologo, se già non lo fa, che la
possa aiutare a dare significati a ciò che lei vede in questo momento in
modo nebuloso e confuso.
Un caro saluto
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Psicologo