Anonimo
chiede:
Gentili Dottori,
Ho deciso di scrivervi perché mi accorgo di non riuscire ancora a superare il fatto di avere avuto un aborto spontaneo e di non riuscire a rimanere più incinta.
Ho 38 anni, due anni fa dopo un anno di tentativi, sono rimasta incinta, purtroppo, all’ottava settimana l’ho perso, è stata un’esperienza dolorosissima, so che sono esperienze che purtroppo accadano frequentemente, ma i mesi successivi per me sono stati terribili.
La mia ginecologa mi ha detto che tutto rientrava nella norma e potevo cercare già da subito un’altra gravidanza.
Sono passati più di due anni e non è più successo. Ho fatto tutte le analisi che vanno bene, io e mio marito abbiamo un’unione serena e felice e i rapporti sono molto regolari. Anzi in un periodo mediante dei test dell’ovulazione, abbiamo avuto i rapporti proprio nei periodi giusti, poi, abbiamo smesso di calcolare perchè diventava una cosa stressante e non più un atto d’amore, ma i rapporti sono frequenti e, non riesco a capire il motivo per cui non riesco a rimanere incinta.
Vivo una vita stressante dal punto di vista famigliare, dato che devo dare una mano a mia madre nella gestione di mio padre che è gravemente malato, però, questa situazione è presente da 10 anni nella mia vita, quindi non penso che possa condizionarmi un’eventuale gravidanza.
Ultimamente vedo mio marito molto triste per questa cosa, anche se cerca di non farmelo capire e temo che con gli anni che passano non saremo più in grado di avere dei figli.
Ogni volta che ho un ritardo è una speranza che si frantuma dopo aver praticato il test o dopo il sopraggiungere del flusso mestruale.
A volte credo di avere superato la cosa e ogni volta che una mia amica o conoscente rimane incinta è per me motivo si speranza, ma purtroppo ultimamente una mia amica ha subito un aborto spontaneo e questo mi ha fatto cadere nella più totale depressione. Quando era rimasta incinta ero troppo contenta e, la sua gravidanza mi aveva riempito di grandissima speranza, dopo che è avvenuto l’aborto, ho rivissuto anche la mia storia e oltre il dispiacere per lei, è subentrata in me, la stessa disperazione di due anni fa.
Scusate il discorso prolisso so, che dovrei essere già solo grata alla vita di avere un’unione felice e sinceramente lo sono, ma il mio desiderio di completare la mia famiglia con dei figli, mi riempie spesso di disperazione.
Grazie anticipatamente delle risposta,
un saluto sincero
Cara Moni, è vero che avere un’unione felice è qualcosa di prezioso e che è giusto che per questo lei sia grata alla vita, ma ciò non toglie che abbia tutto il diritto di vivere con disperazione un dolore profondo come è un aborto e il fatto che non sia ancora arrivato un altro bambino. Come lei stessa riconosce, il suo dolore, evidentemente non ancora superato fino in fondo, le fa rivivere la sua perdita anche attraverso le storie degli altri, come l’aborto della sua amica. È come se la sua vita in questo momento fosse bloccata tra il passato, doloroso, della perdita del suo bambino, e un futuro che non arriva. E allora vivere il presente diventa estremamente difficile, faticoso. La possibilità di avere un altro figlio sta in bilico tra la speranza, ogni volta che una persona che lei conosce resta incinta (allora può risuccedere anche a me!) e la disperazione, se anche ad altre donne succede quello che spesso purtroppo accade, un’interruzione spontanea della gravidanza. Si tratta di emozioni che non aiutano a vivere con quella serenità di fondo l’attesa per un nuovo figlio. E seminano un terreno in cui una prossima gravidanza sarà vissuta con molta paura per un nuovo aborto. Lei stessa si rende conto di quanto le aspettative per un nuovo figlio possano provocare uno stress che non aiuta il suo corpo a ricevere una nuova gestazione; il confronto con le storie di altre donne non aggiungono né sollievo né serenità al suo percorso. Lasci nello sfondo le voci che arrivano da fuori, il confronto con gli altri percorsi di nascita, pianga il suo bambino non nato, ma cerchi anche la serenità giusta per accogliere un altro figlio senza il terrore di una nuova perdita. Il corpo ascolta, sente, vive in profondità le sue emozioni e le sue paure.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Psicologo