Anonimo
chiede:
Buongiorno, sono una mamma di 44 anni, ho un bimbo di 2 anni e tre mesi e presto (fine ottobre) nascerà una sorellina. Sono molto preoccupata per come gestire le cose in futuro. Il maschio è molto legato a me (a volte quando è ora della nanna sembra quasi morboso), mi cerca moltissimo, a volte rifiuta il padre e preferisce che ci sia io con lui.
Ultimamente è diventato un problema anche portarlo qualche ora dai nonni, se io non ci sono. Da mesi ormai (precisamente da quando c’è stato il lockdown) non vuole dormire nella sua cameretta, devo addormentarlo con me nel lettone e se si sveglia in camera sua durante la notte urla finché non lo riporto nel lettone. A noi non dà fastidio, ma potrebbe essere un problema con la nascita della bimba, che io vorrei allattare.
Abbiamo provato più volte a fargli capire che quello è il suo letto, la sua cameretta. Abbiamo cercato di mettere qualcosa che gli piaccia per farlo sentire meglio, invogliato a starci, ma niente, nemmeno ci prova ad andare. Se ascolto i genitori che applicano la disciplina dolce, tutti mi consigliano di tenerlo con noi in camera e, quando sarà pronto, lo chiederà lui di dormire da solo. Se ascolto una psicologa amica di famiglia dice che assolutamente questo comportamento va cambiato se non vogliamo ritrovarci in un circolo vizioso.
Io voglio bene al mio piccolo e non voglio farlo stare male o farlo soffrire per niente, però so anche che arriverà un’altra cucciola, anche lei con i sui bisogni ed esigenze e io non so se riuscirò a reggere tutto. Quindi le chiedo: cosa posso fare? Meglio affrontare la questione nanna subito o lasciare che il bambino maturi più sicurezza in se stesso? Grazie.
Gentile Signora, suo figlio è alle prese con dei cambiamenti importanti nella sua vita. Immagino che durante il lockdown il piccolo abbia avuto a disposizione mamma e papà lungo l’intero arco della giornata, e questo potrebbe aver fatto saltare la tenuta della sua routine e la tolleranza alla separazione dai genitori.
L’arrivo della sorellina rende lo scenario ancor più in mutamento, la cosiddetta fratria pone il bambino di fronte al fatto di non essere più l’unico bambino di casa. Probabilmente il desiderio di restare nel lettone è un appello per dire “io sono ancora piccolo, ho ancora bisogno del vostro amore nonostante stiate aspettando la sorellina”.
Consiglio di coinvolgere il più possibile il bambino nell’attesa della secondogenita, e nei preparativi. Fatelo sentire coinvolto, chiedetegli un parere sul nome proprio da dare alla piccola e fatelo sentire importante, proponendogli di scegliere un piccolo peluche per la sorellina che lui stesso le donerà. Dedicate inoltre del tempo di qualità al bambino, a partire dai suoi interessi, e provate ad inserire, in un secondo tempo e delicatamente, la messa a letto con la lettura di una fiaba da lui amata.
Di notevole importanza sarebbe infine il rapporto con i pari, se non presso il nido almeno in altre attività organizzate e dedicate a questa fascia di età, siano esse momenti ludici o attività propedeutiche allo sport.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Psicologo