Anonimo
chiede:
Salve dottore, sono una donna di 33 anni e ho avuto un aborto spontaneo a gennaio. Il primo mese che abbiamo provato ad avere una gravidanza mi è venuto il ciclo dopo 10 gg, mentre in genere è regolare ogni 31 gg, ho fatto il test al 2° e 7° gg di ritardo ma è sempre stato negativo. Ora mi chiedo se non si trattava già di un primo aborto. Il mese successivo invece il test è stato subito positivo e le beta hanno confermato le settimane gestazionali, mentre dall’ecografia era evidente la camera gestazionale, il sacco vitellino ma non l’embrione che è stato evidente e si è sentito il battito solo alla 8° settimana ma, alla 9+6 settimana ho avuto un raschiamento per aborto spontaneo ritenuto. Il referto dell’esame istologico è: “Residui ovulo-deciduali con pochi villi in rigonfiamento idropico post-abortivo. Decidua sede di fenomeni degenerativi (infiammatori ed emorragici). È presente endometrio gestazionale. Il citogenetico e il cariotipo invece non presentavano anomalie è indicato solo :”Assenza di crescita”. Il ginecologo mi ha prescritto degli esami: ANA, ENA, ASMA, Anticorpi Anti-Lupus coagulante, Anticorpi Anti Cardiolipina IgM risultanti nella norma mentre l’Omocisteina ha dato risultato 18.40 e gli Anticorpi Anti Cardiolipina IgG 20 (comunque negativo). Inoltre ho fatto gli esami di genetica, Mutazione F. V di Leiden (G1691A), Mutazione F. II (Protrombina G2021A) risultanti assenti mentre, la Mutazione Fattore V (H1299R) presente in eterozigosi (associata a fenotipi resistenti alla Proteina C Attiva APC), la Mutazione MTHFR (C677T) e (A1298C) sono presenti in eterozigosi. A questo punto mi sono rivolta al mio ginecologo che mi ha fatto un ecografia e una colposcopia e non mi ha riscontro alcun problema, mi ha detto che molto probabilmente i miei problemi di coagulazione del sangue non hanno permesso all’ embrione di crescere, quindi mi ha prescritto una compressa di ARTEFOLIN al giorno e mi ha incoraggiato a non aspettare molto per riprovare di nuovo ad avere un’altra gravidanza. In tal caso, dopo 20 gg dal ciclo dovrei iniziare una cura di 1 filala di Clexana 4000 per 10 gg, se il test risulterà positivo si valuterà il da farsi. La mia paura è che possa di nuovo ripetersi lo stesso problema, quindi vorrei un suo parere in merito, dovrei fare qualche altro esame? Posso migliorare il mio stato di salute diversamente? Inoltre mi è sorto un dubbio, se mio marito avesse avuto qualche problema come la frammentazione del DNA o altro sarebbe stato evidente dall’ esame istologico, citogenetico o dl cariotipo? Se no, mi consiglia qualche esame? Infine mi è appena arrivato il ciclo con 5 gg di anticipo, cosa in genere insolita, mi devo preoccupare? Sarebbe meglio aspettare l’altro mese per riprovare ad avere un figlio? Mi scusi se le porgo tutte queste domande ma, la paura forse è più forte anche del desiderio di riprovarci, quindi vorrei avere almeno qualche certezza o per meglio dire rassicurazione in più. Grazie mille.
Le cause di un aborto sono molteplici e a volte non sempre identificabili.
Nel suo caso però sembra probabile che le responsabili delle brutte esperienze che ha dovuto affrontare, siano proprio le turbe coagulative.
Sono d’accordo quindi con quanto detto e prescritto dal suo ginecologo.
Dall’esame citogenetico embrionale- fetale non è possibile ottenere informazioni sofisticate o in ogni caso adeguate a riguardo del patrimonio genetico dei genitori. In tal senso conviene consultare un genetista ed effettuare eventuali indagini specifiche.
Un anticipo o un posticipo di pochi giorni del ciclo, clinicamente in genere non riveste importanza se non in casi particolari.
Con il trattamento eparinico, una nuova gravidanza dovrebbe procedere regolarmente.
Secondo me, può tentare una gravidanza dal mese successivo al primo ciclo spontaneo dopo l’aborto. Ovviamente in assenza di condizioni che potrebbero motivare una attesa maggiore.
Un saluto
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo