Mia moglie, in fase di allattamento, deve eseguire una TAC Dentalscan…

In merito alla possibilità di sottoporsi ad una TAC Dentascan durante il periodo dell’allattamento il medico prescrittore (il dentista) e lo specialista radiologo una volta assicuratosi di non potersi avvalere di esami diagnostici precedenti, devono valutare la possibilità di praticare tecniche alternative, altrettanto efficaci ma meno rischiose per la salute del paziente di quelle ottenibili con massive dosi di radiazioni ionizzanti (richieste per una TAC Dentascan), in ossequio al cosiddetto “principio di indispensabilità”.
Mi pare di capire che tale esame sia stato richiesto per l’inserzione di un singolo impianto e posso dirle che, salvo casi particolari, è sufficiente un’ortopanoramica ed una endorale, magari ottenute con sistema digitale che richiede bassissimi dosaggi di radiazioni.
Inoltre, in applicazione del “principio di adeguatezza”, deve scegliere le metodologie da utilizzare sulla base del criterio costi (anche in termini di rischio-benefici), riservando poi particolari cautele a categorie di pazienti maggiormente “sensibili” (bambini e donne in età fertile, gravide, in allattamento).
Pertanto, caro signore, consiglio a sua moglie di parlare con il dentista prescrittore dell’esame diagnostico, chiedendo se è possibile essere sottoposta ad esami meno “invasivi” e, se proprio non fosse possibile, fare a meno del Dentascan e di aspettare la fine del periodo d’allattamento, anche perché ciò non va certo ad inficiare un eventuale successo della terapia impiantare.
Cordialmente