Vanessa

chiede:

Buongiorno Avvocato. Le spiego in breve la mia storia. Lavoro con un part time di 20 ore settimanali (che in un giorno possono essere anche 6) in un supermercato, come cassiera. Metta in conto che alzo pesi e, quando si sta alle casse automatiche per seguire i clienti, si sta per molto tempo in piedi. Nel mio contratto di lavoro sono inquadrata come ausiliare vendite.

Sono al secondo mese di gravidanza. Il mio ginecologo mi ha fatto il certificato medico di gravidanza, scrivendo “condizioni di lavoro o ambientali ritenute pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino ( art. 5 lettera B-L 1204/71)” per andare in pre maternità.

La mia domanda non è stata accettata dall’azienda, perché? Non capisco. Quattro anni fa ho avuto la mia prima bambina e non c’è stato nessun problema. È cambiato qualcosa in quattro anni? Cordiali saluti.

Avv. Lorenzo Cirri

risponde:

Cara Vanessa, in questi quattro anni la normativa non ha subito variazioni. Ad ogni modo la domanda di interdizione anticipata per attività pericolosa o insalubre può presentarla anche lei direttamente all’Ispettorato del lavoro competente, con il quale le consiglio di interfacciarsi per evitare errori durante l’iter buracratico.

Prima di presentare domanda in proprio, ad ogni modo, le consiglio anche di cercare un dialogo con l’azienda per evitare spiacevoli disguidi e/o ripercussioni. Cordialmente.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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