Anonimo
chiede:
Buongiorno avvocato, al secondo mese di gravidanza, lavorando in un ristorante, il mio datore di lavoro mi ha dato la possibilità di andare in maternità anticipata richiedendo solo un certificato di gravidanza. Ora alla richiesta della maternità obbligatoria l’INPS mi comunica di non poter accettare la maternità obbligatoria poiché serve il documento della ASL o del dipartimento del lavoro che attesti la motivazione della maternità anticipata. Avendo ricevuto questa risposta dall’inps dopo il parto, questi documenti non possono essere più fatti. Come posso muovermi? Grazie mille
Gentile lettrice, poiché l’interdizione anticipata per condizioni di lavoro pregiudizievoli è disposta dall’Ispettorato del Lavoro (anche su istanza del datore di lavoro), le consiglio di rivolgersi quanto prima all’Ispettorato del Lavoro competente per territorio (quello ove ha sede l’azienda).
Se non più possibile fare una integrazione postuma, le consiglio di valutare con un legale di fiducia eventuali azioni risarcitorie nei confronti del datore di lavoro, ove risulti effettivamente che l’anticipazione è stata intimanta dallo stesso senza però effettuare le comunicazioni di legge agli enti competenti. Cordialmente.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Avvocato