Anonimo
chiede:
Buongiorno, non avendo trovato in altri quesiti risposte complete alla mia particolare situazione, sono a chiedere gentilmente chiarimenti. Sono assunta a tempo indeterminato con lavoro full time presso un istituto di credito (settore privato) da 5 anni. Nel maggio 2011 sono rimasta incinta e per ragioni di salute mi è stata concessa la maternità anticipata dal 2 settembre 2011 (ero alla 16° settimana). Ne ho usufruito per intero fino al 13 dicembre 2011, sarebbe dovuto subentrare di lì a poco il congedo obbligatorio, ma purtroppo la mia gravidanza si è interrotta in quella data, in cui ho partorito prematuramente per morte fetale endouterina. A norma di legge , mi è stato riconosciuto il congedo obbligatorio per intero, 5 mesi, per cui mi trovo in tale situazione fino al 14 maggio 2012. La mia domanda è questa: se durante questi mesi o sul finire di essi mi trovassi impossibilitata a riprendere il lavoro perché di nuovo incinta, come dovrei comportarmi? Premetto che mi è stato già anticipato che la mia prossima gravidanza sarà considerata a rischio per protocollo, anche perché nel frattempo mi è stata diagnosticata un’ipertensione primaria di secondo livello, rischiosa per qualsiasi gravidanza. Pertanto non appena sarò incinta verrò messa in malattia per poi passare ad una nuova maternità anticipata (a proposito: potrei avere da subito l’anticipata senza passare dalla malattia? Qual è il tempo di gestazione minimo perché il ginecologo possa dare il certificato d’anticipo?). Ciò che vorrei sapere, in particolare, è se dovrò effettuare dei giorni di rientro al lavoro allo scadere del congedo obbligatorio oppure potrò passare da quello direttamente alla malattia o alla maternità anticipata. E poi: gli eventuali giorni di rientro al lavoro quanti dovrebbero essere? Sono obbligatori, nel senso che se non li faccio c’è un cumulo di assenza che fa cadere i miei diritti alla conservazione del posto di lavoro (e quindi sarei soggetta a licenziamento) oppure no? Questi giorni di rientro per “spezzare”, se previsti, possono essere rimpiazzati da giorni di ferie oppure devono essere di rientro effettivo sul posto di lavoro? Scusate la lunghezza del discorso, ma la mia è una situazione davvero atipica e ho bisogno di certezze, in un momento in cui sono davvero molto confusa e psicologicamente debole, per cui ogni preoccupazione diventa per me un problema insormontabile. Vi ringrazio in anticipo per la consulenza che saprete darmi e porgo Cordiali Saluti
Gentilissima sig.ra Sara, innanzitutto le sono vicina per quanto da lei subito, per una eventuale, spero imminente, futura gravidanza le dico che potrà usufruire immediatamente del congedo anticipato per gravidanza a rischio senza dover passare per la malattia, in quanto è come se lei passasse da una gravidanza e puerperio ad un’altra gravidanza. Non vi è un limite prima che la lavoratrice possa richiedere l’astensione obbligatoria anticipata, deve presentare un certificato medico e poi, nel suo caso, la ASL provvederà ad effettuare un accertamento sanitario di cui la DPL si limiterà a prendere visione ed emetterà l’atto di autorizzazione all’astensione anticipata.
Cordialmente
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
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- Avvocato