Anonimo
chiede:
Gentili dottori, vi espongo molto sinteticamente il mio problema: sono “in trattative” per la mia prima IUI e, per farvela breve, c’è chi mi consiglia di farla su ciclo spontaneo (ginecologa n°1) e chi previa stimolazione con Clomid (ginecologo n° 2). C’è da dire che ho già iniziato una gravidanza, interrottasi 3 mesi fa per aborto interno, e la ginecologa n° 1 sostiene che, anche dato il precedente, conviene sperare in una fecondazione su uova non trattate farmacologicamente, perché sarebbero più “sane” e resistenti. Ovviamente il ginecologo n° 2 non la pensa così. Certo, mi piacerebbe che le probabilità di successo dell’inseminazione aumentassero, ma non voglio d’altro canto aumentare le possibilità di interrompere nuovamente una gravidanza. Meglio una mancata fecondazione di un aborto ovviamente…. Che fare? Grazie
Gentile Sig.ra,
nonostante i pochi dati in nostro possesso penso che il suo problema debba
essere posto diversamente. Il razionale che è alla base dell’inseminazione
intrauterina è quello di aumentare percentualmente la possibilità di
ottenere una gravidanza. L’IUI su ciclo spontaneo (non stimolato) in una
coppia che apparentemente non ha problemi non cambia la percentuale di
successo rispetto ai rapporti mirati mentre la stessa in un ciclo indotto,
per definizione, aumenta questa percentuale aumentando il numero dei
follicoli in crescita.
Cordialmente,
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo