Anonimo

chiede:

Salve, sono una ragazza di 28 anni al 6° mese di gravidanza, sono assunta
con un contratto part-time a tempo indeterminato come commessa 4° livello,
dal mese di maggio sono in astensione anticipata per gravidanza a rischio.
Il mio datore di lavoro non paga puntualmente lo stipendio, mi mette in
difficoltà per riceverlo e per darmi le buste paga (a oggi non ho né
ricevuto ancora quella relativa al mese di aprile, né la documentazione
relativa al Tfr e alla situazione familiare), non mi vuole effettuare i
bonifici ma mi costringe ad andare in negozio a prendere un assegno
post-datato, nonostante abito a più di 30 km dalla sede di lavoro, sono
impossibilitata a muovermi autonomamente e non ho nessuno a cui delegare
questo compito. Non solo, la mia titolare si nega al telefono, non si fa
trovare in negozio il giorno in cui mi dovrebbe pagare lo stipendio e non
lascia l’assegno neanche alla commessa, costringendomi ad andare più e più
volte in negozio, causandomi enormi difficoltà, dato la mia gravidanza a
rischio, e mettendomi in uno stato di agitazione che dovrei proprio
evitare. Ora vorrei sapere, è il caso che mi rivolgo ad un legale o c/o i
sindacati, come devo fare per tutelare la mia gravidanza? Non posso ogni
mese continuare a vivere in uno stato d’ansia che mette a serio rischio la
serenità mia e di conseguenza del mio bambino, inoltre come fare ad
usufruire delle ferie che ho maturato e maturerò nell’anno in corso (5
settimane), visto che il mio datore di lavoro non me le vorrà concedere?
Grazie anticipatamente.

Gentile utente, il Suo datore di lavoro deve regolarmente pagarLe lo stipendio, non solo perché obbligato dal vincolo contrattuale, ma maggiormente perche il denaro che Le versa è dell’INPS, il datore di lavoro fa solo da sostituto d’imposta, anticipandole quello che poi recupererà tramite il modello F24 entro il 15 del mese successivo a quello di paga, per questo motivo compie anche il reato di appropriazione indebita. Vista la difficile situazione che sta vivendo, Le consiglio di rivolgersi ad un patronato che potrà offrirLe assistenza legale gratuita. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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