Anonimo
chiede:
Gentili dottori, ho 32 anni e sono fidanzata da 7 mesi con un uomo di 35. Vi espongo il mio problema: da circa tre anni, ovvero da quando la mia titolare è rimasta incinta per la prima volta, il mio desiderio di gravidanza è diventato grandissimo. Nel frattempo la mia titolare è rimasta incinta per la seconda volta, ed io, che ho la sua stessa età, nulla. Sempre storie che finiscono male e quindi mai nessun progetto di gravidanza. Il problema è che negli ultimi mesi questo desiderio di maternità è diventato persino… patologico: continuo a leggere forum sulla gravidanza, storie di donne che hanno partorito ecc.. Inoltre ad ogni mestruazione spero sempre che non arrivino (io e il mio fidanzato utilizziamo come “metodo contraccettivo” il coito interrotto), quando arrivano cerco sempre di capire se possono essere false mestruazioni (anche questo mese, poiché sono state strane e brevi, ho avuto la tentazione di comprare il test di gravidanza. Questa è vera follia!). Per di più ho fatto un paio di volte una cosa riprovevole: ho introdotto volontariamente dello sperma all’interno della vagina. Poi mi sono pentita, però l’ho fatto. Sono sicura che in caso di gravidanza il mio fidanzato sarebbe felice, però non credo che in questo momento sia disposto a programmarne una! Quindi non me la sento di parlarne con lui, anche perché stiamo insieme da poco. E poi riconosco che questo mio desiderio prescinde da lui. Nel senso che se fosse lui il padre ne sarei felice, però avrei lo stesso desiderio anche se non ci fosse lui al mio fianco. Lo sentirei, come lo sentivo già, anche se fossi sola. Sono davvero così patologica? Ma soprattutto, cosa posso fare per superare
questo momento?
Il desiderio di avere un bambino può nascere all’improvviso, come un fuoco che ha dormito sotto la cenere per molto tempo e che tutto insieme si sprigiona. Può essere, ad esempio, la gravidanza di una amica o di una collega di lavoro, come nel tuo caso, a far scattare “la molla”. E non raramente nasce come una sorta di competizione fra donne, dove chi non è riuscita ancora ad avere un figlio si sente di avere qualcosa in meno rispetto alle altre, che la tormenta e la fa sentire esclusa, perdente. Il rapporto con il proprio ciclo mestruale diventa conflittuale, si può fare test di gravidanza ogni mese, in attesa di una conferma che non arriva. Ma spesso l’ansia di restare incinte è un fattore di ostacolo al concepimento stesso: diventa una specie un circolo vizioso, più si vuole un figlio, più ci si pensa, e meno probabilità di restare incinta ci sono, perché il sistema emotivo e quello ormonale sono strettamente collegati e lo stato d’animo influisce notevolmente sul ciclo mestruale della donna. Il desiderio di maternità che diventa ossessione, inoltre, è da alcuni autori considerato sintomo di un rapporto difficile con la propria femminilità, come se nella ricerca di una gravidanza ad ogni costo si nascondesse la ricerca della conferma inoppugnabile del proprio essere donna.
La gravidanza e la nascita di un figlio sono cambiamenti radicali nella vita di una donna, e la scelta di affrontarli da sola, senza il sostegno di qualcuno accanto va ponderata con attenzione. Nella tua lettera mi parli di un rapporto che dura da alcuni mesi, ma durante i quali mi sembra di capire tu non sia riuscita a condividere con il tuo partner questo tuo desiderio così forte, questa parte di te così importante, né a capire se questa persona è disposta a programmare una gravidanza con te. Tu stessa ti rendi conto che il tuo ricercare una gravidanza ad ogni costo, anche all’insaputa del tuo fidanzato non è la strada giusta per te, né tantomeno per lui. La tua giovane età ti permette di prenderti un po’ di tempo ancora per capire meglio cosa vuoi, innanzitutto dalla persona che stai frequentando in questi mesi. E’ la persona con cui vorresti un figlio? Lui sarebbe disposto ad avere un figlio adesso? Se la sua risposta sarà no, dovrai cercare di capire se per te è più importante in questo momento avere un figlio, anche sola, o stare con lui. Se deciderai di avere un figlio da sola, sarà essenziale per te riflettere bene su cosa può comportare l’affrontare una maternità da sola in termini di gestione del quotidiano, ma anche, e soprattutto, sarà necessario fare i conti con le conseguenze che questa decisione avrà per il tuo bambino, che avrà solo una madre e non un padre. Non sono scelte da poco.
Un cordiale saluto
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
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- Psicologo