Anonimo

chiede:

Gentile dottore,
vengo fuori da un’esperienza molto traumatica, ho avuto due parti pretermine entrambi alla 23° settimana di gestazione, uno a marzo 2009 e l’altro il 20/09/2010. Tra una gravidanza e l’altra ho fatto vari esami tra cui LES proteina S omocisteina, risultati tutti negativi, finché siamo approdati ai tamponi vaginali, dai quali mi è stata diagnosticata la Candida Glabrata anche a livello cervicale.
Nel frattempo ho fatto una terapia antibiotica orale con Sporanox 2 per un mese e a mesi alterni controllo con tamponi con esito sempre uguale: candida glabrata vaginale e cervicale.
A marzo 2010 la felice notizia: candida localizzata solo a livello vaginale con il benestare del ns ginecologo abbiamo cercato una nuova gravidanza. Dato il precedente, il ns medico ha ritenuto opportuno monitorare la situazione con dei tamponi da effettuare a mesi alterni e a giugno la triste notizia: nuovamente candida glabrata anche a livello cervicale!
Il ns ginecologo ha così deciso di trattare l’infezione con pevaryl 150 2 volte a settimana e 1 capsula di gynophillus fermenti lattici.
L’8 settembre facciamo la morfologica per il bimbo tutto bene a parte il fatto che l’ecografista nota un funneling fino ad 1 cm dell’orifizio esterno, cadiamo immediatamente nello sconforto, ci dice chiaramente che potrebbe ripetersi il parto prematuro.
Sconvolti dalla notizia contattiamo immediatamente il ns ginecologo che ci dice chiaramente che non possiamo tentare un cerchiaggio perché rischieremo di rompere le membrane e soprattutto perché c’è un’infezione in corso e di conseguenza il cerchiaggio non reggerebbe, perciò mi impone riposo assoluto e diflucan 1 cps al di per 20gg.
Ci diamo appuntamento alla settimana successiva per un controllo e il ns ginecologo ci dice che purtroppo non c’è più collo dell’utero si tratta solo di riuscire a “rubare” quanti più giorni per permettere al bambino di sviluppare i polmoni. All’indomani mi dice di ricoverarmi per tenermi sotto stretto controllo.
Nel frattempo vengono presi contatti con gli ospedali riuniti di foggia nei quali vengo ricoverata il giorno successivo.
Il giorno successivo al mio ricovero avverto delle contrazioni subito segnalate ai medici i quali provvedono a somministrare vasosuprina per endovena, ma ormai non c’è nulla da fare, in quanto sono cominciate la perdite di sangue e di lì a poco parte il travaglio e di conseguenza il parto.
Stavo rivivendo esattamente la mia prima e terribile esperienza, sapevo che il mio bambino era in grave pericolo di vita, ma l’unica cosa che mi dava conforto era che stavolta ero nella struttura giusta, lì avrebbero potuto fare qualcosa di concreto e importante per salvarlo.
Purtroppo, per la sua grave prematurità il mio angelo Gabriele ha vissuto solo 4 giorni, ma mi ha riempito il cuore vederlo accennare dei piccoli movimenti con le manine e con i piedini, non gli mancava niente, era perfetto e bellissimo, avrei voluto stringerlo forte a me e fargli sentire tutto il mio amore.
Adesso ho ancora più paura, l’idea di una gravidanza mi spaventa molto. È mai possibile che la candida possa causarmi tutto questo? E come mai colpisce sempre alla 23° settimana? Avremmo potuto fare qualcos’altro?
Quali altri esami ci consiglia di fare per valutare tutte le possibili cause?
La ringrazio anticipatamente

Gentile Rosanna,
abbiamo tante gravidanze con infezioni terribili in atto che arrivano a termine e ci meravigliamo noi stessi di come possa succedere. Certo, ogni infezione va curata, ma io credo che nel suo caso vi sia anche una effettiva incompetenza cervicale. Per quanto l’evidenza scientifica non abbia dimostrato l’efficacia del 100% del cerchiaggio cervicale, vi è accordo fra gli esperti che in caso di perdite della gravidanza ripetute, come nel suo caso, ci sia indicazione a questo tipo di intervento. E va fatto prima che la cervice subisca delle modifiche, come il funneling cui lei accenna. Io direi non oltre le 14-15 settimane, in maniera preventiva e non terapeutica, per fare in modo da collocare la fascetta quanto più vicina all’orifizio interno, che è quello che regge effettivamente. Arrivare alle contrazioni e alla scomparsa del collo determina prognosi peggiori. Non se la prenda se ciò non è stato fatto nella sua ultima gravidanza, perché il dato allora presente era di una sola perdita e quindi il bilancio rischi/benefici era arduo da calcolare. Il mio giudizio si basa infatti sulla sua seconda perdita. Coraggio, c’è ora modo di fare meglio la prossima volta. Cordiali saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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