Gravidanza e lettera di trasferimento

Gentile utente, il trasferimento del lavoratore da una sede di lavoro ad un’altra è regolato dall’art. 2103 c.c., modificato dall’art. 13 della L. 300/1970. Esso dispone che il trasferimento del lavoratore, disposto nell’ambito di un comune diverso, da una unità produttiva ad un’altra della medesima azienda, possa essere posto in essere solo in presenza di “comprovate ragioni tecniche organizzative o produttive”. Il datore di lavoro non ha l’onere di indicare nell’atto della lettera di trasferimento le ragioni tecniche, organizzative e produttive poste a fondamento del trasferimento stesso, ma il lavoratore ne può fare richiesta, in tal caso il datore di lavoro dovrà comunicarne i motivi entro 5 giorni dalla richiesta. Il lavoratore a fronte di un trasferimento assunto in carenza dei requisiti obiettivi richiesti dall’art. 2103 c.c. potrà senz’altro invocare la tutela d’urgenza al fine di ottenere la sospensione del trasferimento e il reintegro nel luogo di lavoro originario.
Il lavoratore pertanto può sempre impugnare il provvedimento di trasferimento al fine di ottenere la verifica giudiziale. Per alcune categorie il legislatore ha disposto delle maggiori limitazioni al trasferimento: Lavoratore che fruisce del congedo per maternità o paternità: l’art. 56 D.Lgs 151/01 stabilisce il diritto di essere trasferiti alla stessa unità produttiva o in altra dello stesso comune. Pertanto Le consiglio di rivolgersi ad un’associazione sindacale, al fine di verificare la legittimità del trasferimento stesso. Cordiali saluti.