Anonimo

chiede:

Buongiorno, sono una trentacinquenne con una diagnosi di
fibromatosi
uterina. Lo scorso primo agosto, alla diciannovesima settimana di
gravidanza
ho perso un bambino. Dalle analisi fatte in seguito all’accaduto è stata
evidenziata una corionamnonite acuta che ha causato l’aborto. Ora dopo
un’ecografia fatta il ventisette settembre ho parlato con la mia
ginecologa
su cosa fare. Ci siamo trovate di fronte ad un dilemma, operare o no?
L’ecografia registra la presenza dei seguenti fibromi:
1. Mioma dell’angolo tubarico destro di 45X46mm, sottosieroso
2. Mioma dell’angolo tubarico sinistro di 22X28 mm, intramurale
3. Mioma fundico di 47X45 mm, sottosieroso
4. Mioma istmico posteriore di 37X37 mm, sottosieroso
5. Mioma fundico di 34X29 mm, sottosieroso
6. Mioma anteriore sinistro di 30X32 mm, intramurale.
La mia ginecologa è stata chiara nello spiegarmi che comunque io scelga non
avrò la garanzia di poter rimanere incinta e soprattutto di portare a
termine la gravidanza. Ho alla fine deciso di operarmi, volevo avere una
vostra opinione in merito, ringraziando anticipatamente.

Cara Stefania, sono molto dispiaciuto per la terribile esperienza che ha
dovuto affrontare.
La variabilità individuale di comportamento in caso di fibromi e di
gravidanza, è notevole. In oltre 20 anni di attività ho avuto
modo di constatare come gravidanze insorte in uteri completamente occupati
da fibromi andavano a buon fine senza complicazioni, cosa che a volte non
accadeva in uteri perfetti anatomicamente…
I fibromi che maggiormente creano problemi di concepimento e di aborto, sono
quelli sottomucosi. Anche fibromi in altre sedi possono ovviamente
interferire per varie ragioni con la gravidanza.
Anche se nel Suo caso i fibromi sono numerosi e non piccolissimi,
non credo siano stati loro la causa principale della interruzione,
considerando
che questa è stata attribuita alla corionamnionite, complicanza che si
verifica di solito in seguito a
manovre invasive come amniocentesi o più raramente al propagarsi di germi
dalle vie genitali.
Inoltre, i Suoi fibromi sono quasi tutti sottosierosi. A meno che non siano
peduconlati (rischio di torsione), potrebbero essere più che altro
responsabili di un aumento della contrattilità uterina, condizione in
genere contrastabile con idonei farmaci.
Oltre ai fibromi, sarebbe utile conoscere le dimensioni dell’utero e la sua
struttura; in associazione alle misure è fondamentale infatti, per esprimere
un giudizio di rischio, l’impatto
visivo in tempo reale, valutando le proporzioni fra grandezza dell’utero e
fibromi nella loro estrinsecazione tridimensionale.
Trattandosi di fibromi sottosierosi, un bravo chirurgo endoscopista non
dovrebbe avere
grossi problemi ad enuclearli per via laparoscopica. Mi sento quindi di
consigliarLe l’intervento che le consentirebbe, anche dal punto di vista
psicologico, di affrontare con maggiore serenità una successiva gravidanza,
che sicuramente avrà decorso regolare.
Inoltre la rimozione dei fibromi situati al livello degli angoli tubarici,
ridurrebbe il rischio di alterata progressione verso la cavità uterina
dell’uovo fecondato, condizione che potrebbe comportare un potenziale
rischio di insorgenza di gravidanza extrauterina.
Nel periodo antecedente al concepimento, Le consiglio di eseguire,
ovviamente sotto consiglio ed approvazione del Suo medico, una colposcopia
con tamponi vaginali oltre che per germi comuni, anche per funghi,
actinomiceti, clamidie e micoplasmi.
Un saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

Fai la tua domanda Tutte le domande
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Specializzazione

  • Ginecologo