Ele
chiede:
Buongiorno dottoressa, le spiego quello che mi è successo. Ho 41 anni, sto interrompendo la pillola e vorrei provare a rimanere incinta. L’utero è nella norma e le ovaie anche. Ho fatto una visita ginecologica e la dottoressa mi ha iniziato a dire “signora che vuole fare? Lei sta più di là che di qua con l’età’!” Questo senza nessun tipo di analisi ormonali che decretano che io sia in menopausa e non abbia speranze. Tra l’altro mia mamma è andata in menopausa a 52 anni, mia zia ha partorito a 40. Mio marito poi ha 34 anni, non è vecchio.
Il modo della dottoressa è stato brusco ed offensivo, commentava con un’altra dottoressa giovane sui 30, tanto che le ho risposto che io e mio marito siamo felici anche così, un figlio sarebbe un completamento. Mi ha dato poi una forte dose di integratore per la fertilità, e tante analisi da fare dopo l’interruzione della pillola, come non avessi speranze. Ridacchiavano fra loro, mentre mi prendevano in giro facevano battute, intanto premeva dentro di me con lo speculum.
Mi sono sentita tanto male e ad oggi, a distanza di una settimana, continuo a soffrire tantissimo. Io dopo tanto studio, dopo tanti anni di precariato, la specializzazione e due concorsi vinti sono finalmente insegnante di ruolo. Lo scorso anno dopo tanti sacrifici ci siamo sposati dopo 6 anni di relazione. Mi sto curando con un bravo gastroenterologo perché ho i sintomi del morbo di Crohn cui è affetto mio papà, che mi ha dato l’ok per cercare una gravidanza.
Avrei voluto vivere con gioia la ricerca, senza paure e senza stress, ma a una settimana dalla visita mi sento tanto male e offesa, come avessi subito una violenza. Io sono una persona abbastanza forte, ne ho passate parecchie sono caduta e mi sono sempre rialzata. Ora faccio la vita di tutti i giorni, ma ho una grande angoscia, come avessi un’ombra, come se diventare madre fosse per me impossibile. È come se avessero ucciso la speranza che avevo. Come riprendermi da questa cosa?
Gentilissima signora, sento dalle sue parole che l’esperienza che ha avuto in questo reparto sia stata molto dolorosa. I comportamenti dei medici che mi ha riferito si descrivono come aggressivi, irrispettosi e senza sensibilità. È del tutto normale che lei si sia sentita fortemente colpita negativamente da questa esperienza, è mancato rispetto, accoglienza, empatia, comprensione.
Sembra che lei abbia dato molto “potere” a queste figure mediche al punto che ha dato loro il “permesso” di toglierle la speranza che aveva di diventare madre, la gioia nella ricerca di una gravidanza. Sappia, signora, che è lei la protagonista della sua vita e che più potere simbolicamente dà alle parole e all’atteggiamento di queste figure mediche, più sarà difficile per lei riappropriarsi della gioia, felicità di diventare madre.
Potrebbe essere importante in questa fase prendersi cura delle sue emozioni difficili che sta provando e che sono del tutto normali attraverso un percorso psicologico con cui possa trovare nuovamente la serenità che aveva prima per continuare la ricerca della sua tanto desiderata gravidanza, per poterla affrontare al meglio e vivere questa meravigliosa esperienza nel cuore con gioia e amore.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Psicologo