Buonasera, sono alla settimana 34 e ho iniziato l’assunzione dell’Apermus con dosaggio 10 globuli per 3 volte al dì. Il dosaggio consigliatomi in farmacia è corretto? Sono alla ricerca di ulteriori consigli e metodi per arrivare il più possibile morbida e preparata al parto. Ci sono ulteriori rimedi omeopatici o ginnastiche/esercizi da poter praticare per poter sperare in un travaglio corto, con contrazioni efficaci e magari con meno dolore? Ho programmato 4 sedute dall’osteopata per massaggio al pavimento pelvico nella speranza di ammorbidire la zona e a casa, inoltre, pratico spesso il massaggio con l’olio al perineo. Dalla settimana 37 inizierò anche l’assunzione della tisana al lampone consigliata dall’ostetrica del corso preparto. Tutti i consigli sono ben accetti e sono disposta a provare diverse tecniche. Grata per la sua disponibilità, le auguro buon lavoro!
Buonasera. La posologia che le è stata indicata per l’assunzione dell’Apermus è quella standard. Nonostante si tratti di un farmaco omeopatico usato molto comunemente, io consiglio comunque di consultare uno specialista omeopata prima di assumerlo, affinché confermi la dose o la adatti al caso specifico, in quanto ogni gravidanza e ogni persona è unica. Il mio consiglio è quello di cercare un’ostetrica nella sua zona specializzata nell’utilizzo e nell’insegnamento di tecniche che favoriscono il corretto posizionamento del bambino in utero, aspetto molto importante nella preparazione di un travaglio e parto positivi. Vedo che ha già raccolto numerosi strumenti che sicuramente la aiuteranno nella magica avventura che la aspetta, quindi il mio ultimo consiglio è questo: abbia fiducia nella capacità del suo corpo di partorire, e nella capacità del suo bambino di nascere. Può sembrare una banalità, ma noi ostetriche sperimentiamo ogni giorno la potenza che si sprigiona quando una mamma “molla gli ormeggi” e riesce a fidarsi del proprio corpo e del proprio bimbo. Buona nascita!
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento