Anonimo
chiede:
Gentilissimo professore, mi chiamo Maria Maddalena, 35 anni, di 8 settimane. Sono rumena e alla nascita ho avuto la spina bifida (mielomeningocele) operata nel 1978 a due settimane dalla nascita da un’equipe di medici americani e rumeni. Fortunatamente mi sono salvata e cammino e sono autosufficiente. Conduco una vita normale (sono anche una subacquea). Tengo sotto controllo con delle RMN tutta la colonna e all’altezza della L5 S1 dove sono stata operata e ci sono gli esiti cicatriziali si evidenzia un ingrandimento dello spazio midollare. Vorrei sapere se nel mio caso potrebbe essere applicata l’epidurale in quanto vorrei evitare il parto cesareo. Può sembrare presto per porre la domanda, ma essendo una situazione un po’ delicata la mia, preferisco conoscere le cose in anticipo. La ringrazio e in attesa della sua cortese risposta porgo distinti saluti e ringrazio a questo sito per la possibilità che ci offre a noi donne (incinte o no) di entrare in contatto con i medici. Grazie!
Gent.ma Signora, purtroppo, in linea di massima, la “spina bifida” a seconda del grado di gravità iniziale, del tipo di correzione chirurgica eseguita e degli esiti dell’intervento, può rappresentare una controindicazione all’anestesia loco-regionale (spinale e/o epidurale) in quanto potrebbe essere associata ad alterazioni anatomiche che potrebbero sfavorire la adeguata distribuzione dall’anestetico locale e quindi impedire una buona anestesia.
Come sempre una “valutazione dal web” è impossibile, per cui le raccomando di fare una consulenza con un anestesista esperto di anestesia epidurale che faccia parte dell’equipe dell’ospedale dove ha deciso di partorire, portando tutta la sua documentazione per poter essere messo in grado di darle una valutazione del suo caso specifico. Cordiali saluti
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Anestesista