Anonimo

chiede:

Buonasera, io sono Veronica ed ho da poco scoperto il vostro sito molto ricco ed interessante!!! Vado subito al nocciolo della questione… Sono sposata da tre anni e mezzo, ho 34 anni e mio marito 40, nell’arco di questo tempo sono riuscita solo una volta a sottopormi al pap-test, poi, niente più… Vorrei precisare (e ci tengo a farlo), che sono arrivata al matrimonio vergine, per cui, vuoi per un’impostazione familiare, vuoi per una timidezza mia personale, ho tentato un paio di volte a farmi visitare dal ginecologo del consultorio dove risiedo, ma purtroppo, non ci è riuscito…. la prima volta presumeva fosse causa di un’infezione e mi ha prescritto un tampone vaginale (anche quello fatto con molta difficoltà…), che è risultato nella norma ed una cura, finita la quale, avrebbe dovuto rivisitarmi… fatto sta è che prima di farlo, vedendo la mia poca predisposizione e la mia età, ha iniziato a parlarmi di infertilità e centri per l’infertilità per cui, al momento della visita, non solo non riuscivo a star tranquilla ma per giunta, per la vergogna, ho iniziato a piangere ed il dottore è uscito fuori dalla camera… Io e mio marito desideriamo tanto avere un bimbo, ma non so davvero come fare a tranquillizzarmi una volta stesa su quel lettino e a quella postura… sono consapevole che per voi è necessario ed anche per me, almeno per capire la motivazione per la quale, da tre anni, attendiamo che un test sia positivo…Non so più a cosa pensare,mi colpevolizzo molto per questo ed allo stesso tempo capisco che affrontare una serie di visite è necessario per una possibile gravidanza….mi vergogno e mi sento un’egoista…… vi ringrazio già in anticipo per la vostra risposta e la vostra disponibilità!!! Un saluto,

Buonasera Veronica,

la prima cosa che mi viene da chiederle è se il problema è che il ginecologo sia un uomo e, nel caso, di provare a farsi visitare da una ginecologa donna e vedere se riesce ad essere più tranquilla. Se cosi non fosse, la inviterei a valutare la possibilità di un percorso psicologico per meglio comprendere la sua difficoltà a fare una visita ginecologica (es. rapporto con la sessualità e il corpo, impostazione familiare a cui accenna) e cercare di superarla. Questo non solo per capire le motivazioni della difficoltà a rimanere incinta, ma anche nell’ipotesi di una gravidanza e soprattutto per la sua salute. I migliori auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Psicologo