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chiede:
Buongiorno Dottore, mi chiamo Roberta e ho 28anni, 4 anni fa ho avuto il mio primo figlio, che pesava kg 3,700 ed era lungo 52 cm, io durante tutta la gravidanza ho messo 14 kg. Per permettermi di partorire dopo 17 giorni dalla fine del nono mese, mi hanno indotto la stimolazione per ben 2 volte e ho fatto un travaglio di circa 30 ore e quando alla fine si son resi conto che non avevo dilatazione, hanno accettato la mia richiesta di poter essere sottoposta ad un parto cesareo. Mi hanno dimesso per mancanza di posti letto dopo 40 ore, anche se avevo difficoltà a mettermi in piedi. Dopo qualche mese dal parto, quando ho deciso di diminuire l’utilizzo della pancera, mi sono resa conto che il “buco” che avevo allo stomaco, non era regredito, pressando sulla mia pancia ci entra una mano intera e continuavo ad avere gli stessi fastidi di digestione che avevo in gravidanza. Inoltre la parte sottostante il mio ombelico è rimasta piatta con lo stesso sporgente. Ho deciso di fare una visita da un chirurgo, che mi ha fatto un’ecografia e ha constatato che lo spessore dei miei addominali è di circa 3 mm, che ho una diastasi addominale di 15 cm e un’ernia ombelicale. Mi consigliò di operarmi subito per inserire la rete in modo da riunire gli addominali e di rassegnarmi all’idea di non avere un secondo figlio, per lui ipotesi troppo rischiosa in quanto dice che avere una diastasi così grande, con una seconda gravidanza rischierei di far uscire da essa il mio intestino… ho sentito un secondo parere, e quest’altro medico mi ha confermato la diagnosi, ma non è stato così drastico, mi ha consigliato di avere un’altra gravidanza, stando attenta a seguire i dovuti accorgimenti e sottopormi in un secondo momento all’intervento. Da premettere che ho cominciato a fare sport da quando avevo 3 anni, che i miei addominali sono sempre stati scolpiti, quasi quanto quelli di un uomo allenato, oggi sono 3 anni che cerco di ritornare in forma, ma i miei addominali non reagiscono, la mia diastasi è sempre lì e la mia ernia pure… sto pensando di avere un altro figlio, ma sono frenata dal parere del primo medico. Mi chiedo quali rischi corro realmente? Posso avere un’altra gravidanza? È veramente così pericoloso? E se decidessi di fare l’intervento, è vero che dovrebbero tagliare dallo sterno all’ombelico???? Ma soprattutto, tutto questo può essere stato causato dallo sforzo del travaglio e dalle dimissioni anticipate? Le chiedo gentilmente di darmi un parere! Grazie.
Gentile Signora Roberta,
Lei pone molte domande, domande giuste, ma io posso aggiungere poco al parere di due medici che l’hanno visitata e, senza esame diretto della Sua personale situazione clinica, non potrei mai dirLe cosa sia meglio. L’esercizio fisico non le migliorerà la diastasi né la può proteggere da un aggravamento della situazione. Anzi più contrae e potenzia i muscoli retti addominali così diastasati, più potrebbe aumentare la diastasi in vista di una gravidanza. L’esercizio degli addominali è efficace ed è protettivo per chi non ha già un quadro patologico così.
Molte donne che hanno una diastasi sopportano un’altra gravidanza, certo col rischio che possa peggiorare, ma nella maggior parte dei casi il peggioramento è minimo. Ma certamente, bisogna contenere la pancia in gravidanza, evitare il sovrappeso e sottoporsi a data programmata a parto cesareo.
Ma Le ripeto, senza una visita, questi commenti rimangono generici e non tanto attendibili.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
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