Anonimo
chiede:
Gentilissimo dott. Capobianco, mi rivolgo a lei per un intervento di
devitalizzazione del dente N. 45, causa rottura per carie, che, a detta del
dentista, può sfociare in una pulpite tra qualche mese. Il problema sta nel
fatto che sono alla 11+1 settimana della mia prima gravidanza e ho 34 anni.
Il dentista dice che per la devitalizzazione può fare a meno della RX, ma
che deve fare l’anestesia locale. Però per procedere, essendo ancora nel
primo trimestre di gravidanza, vuole il consenso della mia ginecologa.
Quest’ultima mi ha consigliata di rimandare l’intervento al secondo
trimestre di gravidanza… io vorrei sapere quali sono i reali rischi di una
devitalizzazione per il feto nella mia condizione e quali i rischi cui vado
incontro rimandando l’intervento tra un paio di mesi? La ringrazio fin da
ora per la sua tempestiva e cortese risposta.
Gentilissima signora Rosanna,
l’intervento di devitalizzazione di un dente richiede senz’altro una radiografia preoperatoria per verificare la lunghezza del canale ed una postoperatoria per controllare la corretta chiusura del canale.
Purtuttavia, se non ci si vuol sottoporre all’esame radiologico, in condizioni come la Sua di gravidanza alle prime settimane si può operare una terapia endodontica volta ad eliminare la polpa camerale in maniera da scongiurare eventuali dolori da pulpite acuta.
Questo intervento può essere eseguito con un minimo quantitativo di anestetico locale somministrato per via intraligamentosa o intrapulpare.
Al termine della gravidanza potrà completare la terapia che, a quanto riferisce nella Sua mail richiederà senza dubbio anche la costruzione di un perno moncone all’interno del canale e di una corona. Cordialmente
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Dentista