Buongiorno dottoressa, le scrivo perché mi trovo a un bivio. Ho da sempre il terrore del parto, è proprio una paura irrazionale che non riesco a togliermi. E anche l’idea di avere il pancione mi spaventa molto.
Nonostante questo ho un forte desiderio di maternità che però si scontra con le suddette paure. Ho provato ad affrontare il discorso col mio compagno, con il quale sto da cinque anni, proponendogli l’adozione. In questo modo potremmo diventare genitori senza che io viva per nove mesi nel terrore.
Il mio compagno però è totalmente contrario: nonostante voglia anche lui allargare la famiglia, non vuole affrontare il percorso dell’adozione e vorrebbe un figlio “sangue del suo sangue”. Ora ho paura di deluderlo perché io non credo che riuscirei ad affrontare serenamente una gravidanza, ma vorrei comunque renderlo padre e metter su famiglia con lui. Ha qualche consiglio da darmi? La ringrazio davvero.
Gentile signora, da un punto di vista psicologico mi sentirei di suggerirle di approfondire il motivo di tale paura: la paura del parto è fisiologica nel momento in cui si manifesta come una condizione gestibile e non vincolante riguardo l’inizio di una gravidanza o la quotidianità nel corso della stessa.
Nel momento in cui però è condizionante al punto di non intraprenderla per paura del momento del parto, si parla di tocofobia, una fobia appunto che può valer la pena di essere indagata per poter comprendere questa fatica. Ciò non toglie che nessuna donna è “obbligata” ad affrontare la gravidanza solo perché donna e come ha già anche anticipato ci sono altre strade, la cui condivisione però con il proprio compagno di vita è fondamentale.
Personalmente mi sentirei di consigliarvi un supporto di coppia non perché ci sia un problema ma perché può essere utile e bello per voi affrontare la questione del diventare genitori insieme a prescindere da come questo accada, e per provare magari a capire assieme quale possa essere per voi il percorso migliore da intraprendere. Resto a disposizione.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento