Anonimo
chiede:
Buonasera dottore, a dicembre in seguito a fastidi ho eseguito un tampone vaginale da cui è emersa infezione da ureaplasma parvum, trattata con antibiotico (senza aver fatto antibiogramma). A gennaio test positivo, a marzo sempre da tampone emerge la stessa infezione con carica batterica di oltre 1 milione di colonie.
Ho fatto un ciclo di antibiotico (zitromax) e ovuli (vidermina), ma al tampone successivo purtroppo il risultato è rimasto invariato. Ora ho fatto un altro ciclo di antibiotico e sono in attesa di rifare il tampone. Sono molto preoccupata perché so che può portare ad aborto e rottura precoce delle membrane. Mi chiedevo se la cura non fosse quindi inefficace nel mio caso e quale altro specialista potrei consultare.
Gentile signora, sarebbe opportuno effettuare l’antibiogramma per selezionare l’antibiotico più adatto all’infezione che ha attualmente. Per quanto ogni batterio possa potenzialmente creare danni alle membrane, l’ipotesi che questo accada non è cosi comune. Segua la terapia che le prescriveranno ma non abbia particolare timore che qualcosa possa andare male. Cordiali Saluti.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo