Sono incinta alla 26esima sett. Dall’inizio ho avuto dei piccoli problemi ora completamente risolti. Purtroppo a causa di una ciste sono dovuta stare a riposo per i primi mesi ma ora ho deciso di fare un po’ di movimento. Niente di esagerato piccole passeggiate e qualche nuotata in piscina. Da alcuni giorni però sento la pancia indurirsi e se prima
accadeva al massimo un paio di volte al giorni adesso è più frequente. Non sono dolorose ma siccome ho letto che le contrazioni normali durano al massimo
20 sec, mi sono preoccupata perché a me durano anche più di 1 minuto. Posso stare tranquilla o devo mettermi di nuovo a riposo? La bambina scalcia
molto spesso, può questo causare questi strani “indurimenti”? Un’ultima domanda: dall’ecografia si è vista nel cuore della bimba una macchiolina identificata come la rete di chiari, è anche secondo lei una cosa non preoccupante? Grazie per la cortese attenzione
Gentile Laura,
non sono certo di questa classificazione delle contrazioni, che indica per
buone quelle di 20 secondi e cattive quelle di durata maggiore. Dove l’ha
presa? La vedo troppo generica. Inoltre non tutte le pazienti si accorgono
delle contrazioni e così può capitare che una lunga contrazione venga
interpretata come breve perché avvertita solo al suo acme. In questi casi è
utile osservare riposo. Per stabilire invece la prognosi sul rischio di un
possibile parto prematuro occorre valutare la lunghezza del collo
dell’utero, che si può effettuare con la visita, meglio se integrata con
ecografia transvaginale. In questo modo si può stabilire se effettivamente
il rischio c’è o no. La macchiolina bianca nel ventricolo cardiaco è
probabilmente la “golf ball”, riferibile all’iperecogenicità della banda
moderatrice di una delle cuspidi valvolari: non è patologica per sé e,
quando presente come unico segno, non associato ad altri, è considerata
priva di rischi (veda anche le mie precedenti risposte su questo argomento).
Cordiali saluti.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento