Anonimo
chiede:
Buonasera, sono Anna e vi porgo la seguente domanda:
sono stata assunta presso l’ente poste italiane, in data 01.07.2010 con
un contratto a tempo determinato scadente in data 31.10.2010. Nel mese di
agosto ho accertato la mia gravidanza. Ho comunicato ciò al mio
responsabile diretto, il quale mi riferiva che l’essere incinta non è
compatibile con il lavoro di postina e qualora avrei fatto pervenire il
certificato attestante la gravidanza, sarei con ogni probabilità stata
licenziata. Inoltre, voglio precisare che il mio medico ritiene che la mia
sia da ritenere una gravidanza a rischio. Per quanto in narrazione
chiedo: 1) è possibile essere licenziata per uno stato di gravidanza? 2)
qualora fosse possibile, sono tutelata da qualche ente con una
retribuzione? 3) qualora sono costretta ad usufruire della maternità
anticipata percepirò ancora lo stipendio?
Fiduciosa di una vostra esaustiva risposta, anticipatamente ringrazio.
Gentile Anna, il Suo è un contratto a tempo determinato, la cui scadenza è
stata fissata per la data del 31.10.2010 a prescindere dal Suo stato di
gravidanza che è stato da Lei appurato successivamente alla data di
assunzione. Le rammento che per Legge dall’inizio della gestazione e fino al
compimento del primo anno di età del bambino, vige il divieto assoluto di
licenziamento della lavoratrice madre tranne che nei seguenti casi:
licenziamento per giusta causa; cessazione di attività dell’azienda;
ultimazione della prestazione per la quale la lavoratrice è stata assunta o
risoluzione del rapporto di lavoro per scadenza del termine; esito negativo
della prova. L’indennità di maternità Le verrà, invece, corrisposta a norma
dell’art. 24, comma 2 del D.Lgs. n. 151/2001, purché tra l’inizio
dell’assenza (sospensione o cessazione del rapporto di lavoro) e quello del periodo di astensione obbligatoria non siano decorsi più di 60 giorni. Per maggiori dettagli Le consiglio di rivolgersi all’inps. Cordiali saluti.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Avvocato