Anonimo
chiede:
Caro ginecologo, ho 25 anni e ai primi di luglio, da un banale bruciore di stomaco ho scoperto tramite ecografia di avere una cisti ovarica di oltre 6 cm, dopo aver effettuato una consulenza ginecologica tramite p.s il ginecologo mi disse di aspettare la prossima mestruazione, per poi ripetere l’ecografia, in caso si fosse riassorbita l’avrei potuta espellere con una pillola altrimenti sarei stata costretta a sottopormi a intervento per via laparoscopica. Torno a casa e cominciano i dolori, mi tirava tutta la gamba e avevo dolore anche ai reni, questo per 2 gg al 3° giorno i dolori aumentavano in maniera frequente al che mi recai nuovamente in p.s, dove mi rifecero l’ecografia e mi dissero che la cisti si era dilatata ed era diventata di cm 7 con ovaio in torsione, decisero di ricoverarmi per fare degli accertamenti ma non furono accertamenti, il tempo di fare l’elettrocardiogramma che mi portarono in sala operatoria 3 ore di intervento e mi riportarono in stanza. Ma lì mi sorse un dubbio il drenaggio???? Non avevo nessun tubo di drenaggio chiesi come mai, e la risposta fu: non hai avuto nessun versamento, quindi non c’è stato bisogno. Ma fino alla sera mi salì la febbre che con l’antibiotico in 3 gg sparì, dopo il 5° gg dall’intervento torno a casa, ma avevo comunque dolore tant’è che a distanza di 1 settimana ritorno in p.s, mi ricoverano nuovamente e li cominciarono i dilemmi… c’è chi mi diceva che era l’ovaio che non trovava posizione chi diceva ce era un dolore a livello intestinale, al che chiesi di farmi un’ecografia esterna e una risonanza magnetica, e così fu dall’ecografia risultava una falda liquida oltre che liquido vicino l’appendice, mentre dalla risonanza come risposta mi dissero che era scoppiato un follicolo durante l’ovulazione creando un cumulo di sangue sulla cicatrice dove mi avevano asportato la cisti, dal giorno del ricovero erano passati 15 gg ero stanca nervosa non ce la facevo più fino a quando arrivò il giorno che mi dimisero. Torno a casa con un quadro non chiaro, dove decido di fare una visita privata a pagamento, con me porto solo i 2 cartellini di dimissione e l’esame istologico erano le uniche cose che avevo in possesso e c’era scritto materiale inviato “ovaio” faccio la visita e il ginecologo mi dice no signora l’ovaio è stato asportato e per di più no, capisco come mai le hanno lasciato la tuba aperta rischiando un’infezione… al che rimasi allibita perché effettivamente nell’ecografia nella zona dx non cera niente torno a casa con l’umore a pezzi. E da lì inizia il calvario per avere le cartelle cliniche, che per una scusa o per un’altra non erano mai pronte!! Fino a quando arriva il gg in cui riesco ad averle. Ritorno dal ginecologo privato dove mi dice che forse cera stato un errore di stampa nella voce materiale inviato, e mi invita nuovamente a ripetere l’ecografia e nonostante tutto dell’ovaio nessuna traccia… sembrava che il dottore non si volesse prendere nessuna responsabilità però continuava a non vedere l’ovaio. Ritorno a casa con un pugno di mosche ma nel frattempo avevo preso un altro appuntamento privato con un altro ginecologo ma specializzato in ecografia, spiego la situazione non dicendo dell’altra consulenza pvt e guardando le cartelle cliniche mi da spiegazioni sicuramente più soddisfacenti, al che chiedo di fare nuovamente un’ecografia eeeeeee come per magia l’ovaio è ricomparso o.o ora dico io, com’è possibile che il primo ginecologo con 2 ecografi diversi non è riuscito a vederlo??? Mentre il secondo l’ha visto subito!!!??? Devo consultare un terzo ginecologo per avere una risposta certa??? La prego, mi aiuti a capire quello che devo fare la ringrazio anticipatamente!
L’ovaio è una struttura che, specie con l’ecografia addominale, qualche volta può essere difficile o impossibile da visualizzare. La sua somiglianza come ecostruttura agli organi circostanti, l’interposizione di anse intestinali contenenti aria, nonché gli esiti di interventi chirurgici subiti, sono tutti fattori che possono mascherare la visione ecografica dell’ovaio. Quindi a mio avviso l’ecografia non può dare mai la certezza che l’ovaio non c’è. Curioso poi che sia stata vista la tuba aperta! E che questo possa causare l’infezione, visto che la tuba è normalmente aperta: ma qui credo che ci sia stato un difetto di comunicazione con il medico che forse intendeva dirle qualcos’altro. In ogni caso dovrebbe bastare leggere la descrizione dell’intervento chirurgico sulla cartella clinica, dove l’operatore avrà sicuramente descritto che tipo di intervento ha fatto, se ha tolto solo la cisti o l’intero ovaio. Se lo ha asportato in toto è perché probabilmente la torsione lo aveva gravemente danneggiato ed è così che in genere si fa. Il fatto che sull’esame istologico ci fosse scritto “ovaio” potrebbe anche significare la sede di prelievo del pezzo operatorio e non necessariamente l’intero ovaio. Se per lei è così cruciale può provare con un’ecografia rigorosamente transvaginale in periodo ovulatorio, quando la presenza di follicoli può facilitare la visione dell’ovaio. Spero di averle chiarito un po’ le idee. Cordiali saluti.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo