Anonimo
chiede:
Buonasera dottore. Ho 37 anni e durante l’ecografia premorfologica alla 19esima settimana mi è stato detto che il feto ha delle cisti millimetriche nei plessi corioidei. Essendo l’unico soft marker presente, la mia ginecologa ritiene che non sia necessario approfondire. Il Bitest era ok e mostrava un rischio basso per le trisomie. Posso davvero star tranquilla? La ringrazio in anticipo per la risposta.
Gentile signora, effettivamente le cisti dei plessi corioidei che sono in qualche caso associate a cromosomopatie, se non sono accompagnate da almeno un altro soft marker (come ad esempio la pielectasia renale), non destano particolari preoccupazioni.
Bisogna però anche dire che i suoi 37 anni sono tuttora una indicazione all’esame del cariotipo fetale. Purtroppo il Bitest come pure la cosiddetta Nipt sono esami molto validi ma non diagnostici. L’unico esame diagnostico è l’amniocentesi con la quale si può fare non solo l’esame del cariotipo tradizionale ma pure quello del cosiddetto cariotipo molecolare o Array che indaga su tutte le principali microdelezioni.
Oggi l’amniocentesi è considerata molto più sicura riguardo all’abortività. Si è passati da una percentuale dell’1% che risale a 40 anni fa ad una percentuale odierna dello 0.02% e cioè al di sotto dell’abortività naturale. Paradossalmente le donne che praticano l’amniocentesi hanno meno probabilità di abortire di quelle che non la praticano, e questo per diversi motivi che in questa sede sarebbe lungo da spiegare.
Ovviamente l’amniocentesi deve essere praticata in centri di provata esperienza nei quali si eseguono non meno di 200 – 300 procedure all’anno. In conclusione, il mio consiglio è quello di procedere con l’amniocentesi informandosi su quali siano i migliori centri di diagnosi prenatale che operano nella sua città.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo