Egregio dottore, io e mio marito abbiamo fatto nel 2005 due FIVET che
non hanno avuto buon esito. I ginecologi che ci seguivano ci hanno
sconsigliato di ripetere la cura nel nostro paese, ritenendo pericoloso per
la salute rischiare un altro iperstimolo per solo tre ovociti. Mentre se la
legge avesse consentito il congelamento degli ovociti il tentativo avrebbe
potuto essere ripetuto. Stiamo valutando la possibilità di recarci all’estero; abbiamo visto che in alcuni paesi crioconservano gli zigoti, in
altri, gli embrioni. Cosa comporta questa differenza? Quanto incide la
scelta di una metodica rispetto all’altra per raggiungere l’obiettivo? Con
i migliori saluti
Gentile signora, i tentativi di fivet come sa non sempre vanno a buon fine, dato che le probabilità di successo sono circa del 25% ad ogni ciclo; con la nuova legge sulla PMA, è vietato crioconservare gli embrioni e quindi ne vengono prodotti tre che devono essere impiantati nello stesso ciclo; non è però vietato crioconservare gli ovociti non fecondati anche se non tutti i centri sono attrezzati per queste procedure. La differenza sta nel materiale genetico che si conserva: gli ovociti sono i gameti femminili non fecondati, come la banca del seme per intenderci; gli embrioni hanno cellule materne e paterne e sono considerati quindi individui anche se solo dotati di poche cellule. Da qui scaturisce tutta la polemica sull’etica della diagnosi preimpianto e su che cosa viene fatto di questi embrioni se non vengono impiantati. Non so in quale centro vi siate rivolti, ma vi posso consigliare di chiedere prima quali sono i centri italiani che si occupano di crioconservazione degli ovociti per evitare il problema dell’iperstimolazione ovarica e chiedere una opinione ai colleghi che lavorano lì. Le possibilità di successo della tecnica poi non dipendono dal fatto di utilizzare ovociti o embrioni congelati, ma sempre dalle probabilità di impianto che sono sempre circa le stesse per ogni tecnica che si adotta.
Auguri
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento