Claudia

chiede:

Gentile dottoressa, ho una bimba di 11 mesi, e fin dai primi mesi abbiamo notato che il pollicino della mano sinistra era adunco. In pratica rimaneva rigido, quasi a 90 gradi tra le due falangi, e non lo riusciva a stendere, pur non avendo dolore e afferrando gli oggetti. La pediatra ha detto che ha il “dito a scatto” e mi ha detto di consultare uno specialista (cosa che non ho ancora fatto) ed eventualmente farle un piccolo intervento tra qualche anno. Col passare dei mesi, rispetto alla nascita, sembra si sia “ammorbidito” un po’, anche se ancora non è come l’altro. Volevo sapere se la cosa si può risolvere spontaneamente o con altri metodi, tipo l’osteopatia, degli esercizi specifici mirati ecc, o l’unico modo è fare un intervento come mi ha detto la mia pediatra. Mi dà delle delucidazioni in merito? E come sarebbe questo intervento? In cosa consisterebbe? È necessario secondo lei? Premetto che non so dirle se mia figlia sia mancina o destrorsa, poiché è ancora piccola e usa ugualmente entrambe le mani. La ringrazio infinitamente.

Buongiorno Claudia, il dito a scatto è un’anomalia che colpisce circa 3 bambini su 1000. Nella la metà dei casi c’è una risoluzione spontanea, che avviene prima dei cinque anni. Per questo motivo, in molti casi, se presente un lieve miglioramento, viene osservata una condotta di attesa. L’utilizzo di tutori e di esercizi di stretching mirati, eseguiti sotto il controllo di uno specialista esperto, possono aiutare a risolvere questo problema. L’intervento si basa su un’incisione chirurgica al palmo della mano, lungo l’asse del dito interessato, in anestesia.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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