Carmela
chiede:
Salve,
sono alla mia prima gravidanza, ho 33 anni, a 15 settimane scopro positività a citomegalovirus con igg e igm positive e chiedo parere per indice di avidità alto, riscontrato in tre prelievi a distanza di un mese ciascuno pari a: (primo) (met. CLIA) 0.426 con 0.250 avidità alta: esclusa infezione primaria nei tre mesi precedenti; 0.1500.250 (secondo) (metodo immunofluorescenza ELFA) avidità IgG Citomegalovirus 0,74 (Avidità:< 0.40 debole 0.40 – 0.65 intermedia >= 0.65 forte) (terzo) (met. CLIA) 0.715 con 0.250 avidità alta: esclusa infezione primaria nei tre mesi precedenti; 0.1500.250.
Ora mi domando, è possibile che l’infettivologa voglia fare l’amniocentesi perchè non può escludere un bassissimo rischio di infezione pre-periconcezionale? L’alta avidità non dovrebbe tranquillizzarmi? Grazie infinite
Gentile Carmela,
non mi specifica il valore delle immunoglobuline M che lei riferisce positivo al momento della prima diagnosi. Tali immunoglobuline infatti spesso persistono indefinitivamente a basso titolo.
La scelta se fare l’amniocentesi o meno non la può prendere l’infettivologo nè il ginecologo, nè qualunque medico o persona. La deve prendere la coppia. L’amniocentesi è gravata da un rischio di aborto che all’incirca è di uno su 100. Le ricordo inoltre che trovare il DNA virale nel liquido amniotico non significa necessariamente che il bambino sia stato infettato.
Le ricordo ancora un’altra cosa… l’amniocentesi ha valore unicamente abortivo, quindi ha senso solo se i genitori interromperebbero la gravidanza sicuramente in caso di problemi.
A mio parere, come tutte le mamme, dovrebbe eseguire ecografie di secondo livello. Una normalità ecografica infatti rende abbastanza tranquilli.
Un saluto
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Infettivologo