Giovanna A.
chiede:
Salve,
sono alla 18esima settima di gravidanza. All’ultimo controllo la ginecologa ha riscontrato un aumento della resistenza a carico di entrambe le arterie uterine. Non ho ben capito a cosa vado incontro e se è il caso fare dei controlli. Lei cosa consiglia? A tal proposito mi è stata prescritta la Cardioaspirina, non farà male al feto?
La ringrazio
Gentile Giovanna,
deve partire da un principio fondamentale, che il suo medico non le darebbe mai qualcosa che può far male al feto. È pur vero che qualunque terapia non è mai priva di effetti collaterali, che nel caso della cardioaspirina sono più per la mamma che per per il feto. E in considerazione degli effetti collaterali di qualsiasi terapia, ogni medico stabilisce un bilancio rischio/benefici, che regola ogni atto medico e chirurgico. Nulla si fa senza uno scopo che sia superiore ai possibili rischi. Questo è un discorso generale che si applica sempre.
Nel caso specifico, la flussimetria delle arterie uterine, specie prima del secondo trimestre, è un utile test di screening per individuare possibili gravidanze a rischio di sviluppare una restrizione dell’accrescimento fetale e/o un’ipertensione della gravida. La cardioaspirina è una delle possibili profilassi di questi inconvenienti e l’evidenza scientifica ha dimostrato la sua utilità.
Come accennavo, prima del secondo trimestre. Tuttavia se ne fa largo uso, proprio perchè i rischi sono molto bassi, talvolta anche senza indicazioni specifiche. Non tutte le gravidanze con questi segni poi devono necessariamente complicarsi; anzi, alla fine sono solo poche che si complicano realmente. Spesso bastano i controlli più ravvicinati, la prevenzione del sovrappeso, una condotta più salutare, l’abolizione del fumo e quant’altro, fra cui l’aspirina, a garantire una regolare evoluzione.
Cordiali saluti.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo