Anonimo
chiede:
Gentile Dottore Annona, sono incinta di 4+5 e sposata da 2 anni. Desideravamo tanto un figlio ma a causa di una nevralgia del trigemino (ne soffro da un anno e mezzo) ero costretta ad assumere Tegretol e di conseguenza a rimandare la gravidanza. In realtà il neurologo mi ha sempre tranquillizzata asserendo che il Tegretol fosse uno degli anti epilettici più sicuri durante un’eventuale gravidanza. Assumevo regolarmente il Tegretol da un anno e 2 mesi, con un dosaggio iniziale di 1000 mg, nei mesi l’ho ridotto gradualmente fino a quando, al momento del concepimento ne assumevo 100 mg, il dosaggio più basso. Quando, dopo 15 giorni, ho fatto il test, ho smesso immediatamente. Il neurologo mi dice di stare tranquilla, il ginecologo sembra aver preso sotto gamba la cosa. Lei cosa mi dice? La prego di rispondermi quanto prima e di scusarmi per la troppa preoccupazione. Cordialmente,
Cara Daniela, se il neurologo le dice di star tranquilla, perché mai il ginecologo avrebbe invece dovuto far dell’altro? In ogni caso la sua esposizione al tegretol è stata talmente minima, da rendere improbabile qualunque effetto. Tuttavia le riporto la sezione del foglietto illustrativo relativa alla gravidanza, che dovrebbe aver già letto, in cui vengono riportati scarsi effetti in pazienti che assumono il farmaco per tutta la gravidanza, il che non è neanche il suo caso. Non si scusi con me per la eccessiva preoccupazione, ma con se stessa. Cordiali saluti.
Gravidanza
Negli animali da laboratorio (ratto, topo, coniglio) la somministrazione orale di carbamazepina durante il periodo dell’organogenesi ha indotto un aumento della mortalità embrionale a dosi tossiche per la madre (> 200 mg/kg die, corrispondenti a circa 10–20 volte le dosi generalmente utilizzate nell’uomo). Nel ratto sono stati riportati aborti al dosaggio di 300 mg/kg die. Si sono anche osservati ritardi di crescita nei feti di ratto, sempre a dosi tossiche per la madre. Non è stato dimostrato alcun effetto teratogeno in queste tre specie animali, ma in uno studio condotto nel topo (40–240 mg/kg die per via orale) carbamazepina ha indotto alcune anomalie (per lo più dilatazione dei ventricoli cerebrali, che si è verificata nel 4,7% dei feti esposti al farmaco e nel 1,3% del gruppo controllo).
È noto che i figli di madri epilettiche sono più predisposti a disturbi dello sviluppo, incluse possibili malformazioni. Esiste la possibilità che la carbamazepina, come tutti i maggiori farmaci antiepilettici, aumenti il rischio soprariportato, sebbene manchi una reale conferma derivante da studi controllati con carbamazepina somministrata in monoterapia. Tuttavia, in associazione all’uso di Tegretol, sono stati riportati casi di disturbo dello sviluppo e malformazioni, inclusa la spina bifida, così come altre anomalie congenite (es. difetti craniofacciali, malformazioni cardiovascolari, ipospadia e anomalie a carico di altri apparati).
Tenere in considerazione quanto segue:
– Le pazienti con epilessia devono essere trattate con molta cautela durante la gravidanza.
– Se durante la terapia con Tegretol si dovesse pianificare o verificare una gravidanza, o se si verificasse la necessità di assumere Tegretol durante una gravidanza, i possibili benefici devono essere attentamente soppesati insieme ai possibili rischi, in particolare nei primi 3 mesi di gravidanza.
– Nelle donne in età fertile Tegretol, ove possibile, dovrebbe essere prescritto in monoterapia, in quanto l’incidenza di anormalità congenite nei figli di donne trattate con associazioni di farmaci antiepilettici è maggiore che nelle madri trattate in monoterapia.
– Si raccomanda di somministrare la minima dose efficace e di controllare i livelli plasmatici.
– Le pazienti devono essere informate sulla possibilità di un aumentato rischio di malformazioni ed è opportuno consigliare loro l’effettuazione di una diagnosi prenatale.
– Durante la gravidanza una terapia antiepilettica efficace non deve essere interrotta, poiché il peggioramento della malattia è nocivo sia per la madre che per il feto.
Monitoraggio e prevenzione
È noto che durante la gravidanza si verifichi una carenza di acido folico. È stato dimostrato che i farmaci antiepilettici aggravano questa situazione. La carenza di acido folico può essere una delle cause dell’aumentata incidenza di malformazioni nei figli di madri epilettiche in trattamento. Pertanto si raccomanda una cura addizionale con acido folico prima e durante la gravidanza.
Neonato
Per prevenire eccessive perdite di sangue, si raccomanda inoltre la somministrazione di vitamina K1 sia alla madre, durante le ultime settimane di gravidanza, che al neonato.
Si sono verificati alcuni episodi di crisi epilettiche e/o depressione respiratoria in neonati le cui madri erano state trattate con Tegretol e contemporaneamente con altri farmaci anticonvulsivanti; in alcuni casi sono stati anche segnalati vomito, diarrea e/o minore assunzione di alimenti nel neonato. Queste reazioni potrebbero segnalare una sindrome da astinenza neonatale.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo