Anonimo
chiede:
Buonasera dottore, scusi se la disturbo. Le scrivo per chiederle un parere, sperando in una Sua risposta. Ho 38 anni e sono già mamma di tre bambini. Lo scorso anno, durante la ricerca del quarto, ho subito un aborto interno alla 12° settimana.
Dopo varie analisi il mio ginecologo ha stabilito una terapia di Esapent, cardioaspirina e progefik fin da subito. Ad oggi sono nuovamente incinta, e durante l’ultima ecografia, alla settimana 8+6, abbiamo visto e sentito il battito, la camera gestazionale è regolare e il feto è addirittura due giorni più avanti rispetto all’epoca gestazionale.
La mia grossa preoccupazione nasce dal fatto che siano state rilevate due aree di distacco della camera gestazionale, che il mio dottore definisce “ematomi” rispettivamente di 16 e 31 mm. Mi comportano qualche perdita marroncino chiaro e qualche crampetto simile alle mestruazioni, sempre negli stessi orari, al pomeriggio.
Abbiamo quindi aggiunto, oltre a 2 compresse di Progefik, anche iniezioni di progesterone. Le chiedo: devo preoccuparmi e pensare al peggio? Il mio dottore non si è sbilanciato, naturalmente. Vorrei solo sapere, in base alla Sua esperienza, se la mia situazione possa essere considerata molto grave. Grazie mille per la Sua gentilezza e disponibilità, e soprattutto umanità, dote rara, purtroppo, in questi tempi.
Gentile signora, l’aborto spontaneo entro il primo trimestre di gravidanza (12 settimane) è un evento molto frequente (1 gravidanza su 5) e non prevedibile. Sicuramente visto il riscontro delle due aree di distacco la terapia che è stata impostata è corretta, a questo va aggiunto assoluto riposo a letto per evitare qualsiasi tipo di traumatismo per l’utero. Resto a sua disposizione, in bocca al lupo.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo