Infraocclusione dentale nei bambini: cos’è e come intervenire

Cosa succede (e perchè si verifica) che un dente è più in basso rispetto a quelli vicino? Parliamo di infraocclusione dentale nei bambini scoprendo cosa è possibile fare.

Occupiamoci di infraocclusione dentale nei bambini, la condizione clinica nella quale un elemento dentale deciduo si trova più in basso rispetto ai denti adiacenti. È una condizione, riporta il BMC Oral Health, che ha una prevalenza del 4,3% in bambini tra 3 e 15 anni e che è importante conoscere anche e soprattutto per i diversi problemi che possono insorgere se non viene correttamente trattata.

Come evidenziato anche in questo studio, l’infraocclusione dentale nei bambini può condizionare la corretta masticazione e provocare l’inclinazione dei denti adiacenti riducendo lo spazio disponibile nell’arcata dentale andando a influenzare la corretta eruzione dei denti permanenti ostacolando o deviando il percorso di eruzione del dente permanente che dovrebbe sostituire il dente deciduo infraoccluso. Similmente, come segnalato nello studio dell’European Journal of Paediatric Dentistry (EJPD), il dente situato nell’arcata opposto può erompere eccessivamente.

Inoltre l’infraocclusione può dare problemi parodontali, un ritardo nell’eruzione dei denti permanenti, condizionare il normale movimento dei denti e aumentare il rischio di carie sia nel dente interessato che in quelli adiacenti.

Anche tenendo conto che la frequenza dell’infraocclusione dentale è dieci volte superiore nella dentizione decidua rispetto alla dentizione permanente, vediamo come riconoscerla e quali sono i trattamenti disponibili per correggerla.

Cause dell’infraocclusione dentale nei bambini

Le ragioni per cui un elemento dentale si trova al di sotto della linea dei denti adiacenti non sono del tutto note e chiare. Sono stati identificati diversi fattori che predispongono all’insorgenza dell’infraocclusione dentale nei bambini. In modo particolare va posta attenzione all’anchilosi, ovvero l’anomala fusione di un dente con l’osso sottostante che impedisce al dente di muoversi o di avere una normale mobilità. L’Open Dentristry Journal, infatti, spiega che l’anchilosi tra le radici del dente infraoccluso e l’osso circostante provoca che il dente interessato rimane in uno stato di ritenzione statica, mentre nelle aree adiacenti l’eruzione e la crescita alveolare continuano.

Altri fattori predisponenti per l’infraocclusione dentale nei bambini sono la predisposizione genetica, le anomalie che possono verificarsi nel fisiologico processo di riassorbimento del dente deciduo, l’assenza del legamento paradontale, traumi e infezioni orali, malposizione delle gemme dentarie, patologie sistemiche, disturbi del metabolismo, irritazioni e mancanza di spazio nell’arcata dentaria.

Infraocclusione dentale: sintomi e segnali da non sottovalutare

Come si riconosce un’infraocclusione dentale nei bambini? Il sintomo più evidente è quello “estetico” con uno dei denti che appare più corto rispetto a quelli adiacenti. Questo studio indica come infraocclusione dentale tenda a interessare maggiormente i molari da latte, in modo particolare il primo o il secondo molare.

Altri sintomi e segnali che possono far sospettare la presenza di una condizione di questo tipo sono i problemi di occlusione, l’inclinazione dei denti adiacenti (che crescono verso il dente infraoccluso), la presenza di un dente che nell’arcata opposta cresce eccessivamente e ritardo o mancata eruzione del dente permanente.

Trattamenti e soluzioni consigliate per l’infraocclusione dentale nei bambini

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Fonte: iStock

La gestione dell’infraocclusione dentale nei bambini dipende dalla gravità della condizione (che può essere lieve, moderata o grave), dalla presenza o assenza del dente permanente successore e dalle eventuali complicanze associate.

Nel caso di un’infraocclusione lieve l’indicazione è quella di monitorare con una certa frequenza l’evoluzione della condizione intervenendo, mediante l’estrazione del dente deciduo, solamente se l’infraocclusione peggiora. Nelle forme moderate, invece, si procede immediatamente con l’estrazione del dente deciduo che in alcuni casi può richiedere la divisione delle radici che necessita di particolare attenzione per evitare danni permanenti al dente sottostante. Nell’infraocclusione grave, infine, il trattamento prevede l’asportazione chirurgica del dente deciduo e un successivo trattamento ortodontico per correggere i problemi associati (come la perdita di spazio, l’inclinazione dei denti adiacenti, eccetera).

Come anticipato molto dipende dalla singola situazione e non solo dalla gravità dell’infraocclusione. Nel caso in cui, per esempio, il dente permanente è assente, l’approccio terapeutico è più attendista decidendo di mantenere il dente infraoccluso per preservare lo spazio e la funzione e valutarne l’evoluzione per intervenire in caso di complicazioni.

L’infraocclusione dentale nei bambini è una condizione complessa che non è chiaro se e come sia possibile prevenirla. È quindi utile e importante considerare di effettuare la prima visita dentistica, come indicato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, al termine dell’eruzione di tutti i denti decidui, indicativamente tra i 24 e i 30 mesi. La frequenza delle visite successive dipende dalla storia familiare del singolo bambino e dagli eventuali sintomi o disturbi che possono emergere nel tempo e che richiedono un monitoraggio e un trattamento specifico.

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