Se è l’esito positivo del test di gravidanza lo strumento che indica alla donna e al partner che diventeranno genitori, la prima ecografia è probabilmente l’evento che dà il via ufficiale al periodo della gravidanza. Questo per almeno due ragioni: innanzitutto che è la prima ecografia che si fa in gravidanza permette di “vedere” quello che altrimenti è una normale riga verticale su uno stick digitale, i valori del Beta HCG di un esame del sangue o, ancora, la camera gestazionale della prima visita ginecologica. C’è quindi un aspetto emotivo e visivo da non sottovalutare.

Parallelamente la prima ecografia della gravidanza è a tutti gli effetti uno dei primi appuntamenti ufficiali di una lunga serie di eventi che coinvolgeranno i futuri genitori nei mesi successivi.

Un appuntamento fondamentale non solo per ragioni emotive, ma anche per avere precise e importanti informazioni sul proprio bambino e sull’inizio della gravidanza. È inoltre importante porre attenzione sulla prima ecografia anche per comprendere quando va prenotata, come funzionano le esenzioni previste dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e cosa aspettarsi dall’esito di questa visita.

Quando si fa la prima ecografia in gravidanza?

L’ecografia è una delle indagini che in gravidanza viene eseguita per monitorare la crescita e lo sviluppo del feto. La prima ecografia in gravidanza viene generalmente eseguita tra la sesta e la quattordicesima settimana di gravidanza, conformemente a quanto previsto dall’Allegato 10 del DPCM del 12 gennaio 2017 che definisce in nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Qui si legge come l’ecografia ostetrica va eseguita “All’inizio della gravidanza, possibilmente nel PRIMO TRIMESTRE (entro 13 settimane+6 gg.), e comunque al primo controllo”.

La ragione per cui si attende tutto questo tempo per la prima ecografia da fare in gravidanza è quella di permettere al feto di crescere in maniera visibile e tale da consentire un’osservazione sufficiente per verificare i primi aspetti rilevanti.

La prima ecografia, insieme ad altri esami per la gravidanza, viene erogata gratuitamente, senza il pagamento del ticket, dal Servizio Sanitario Nazionale. Per usufruire di questa agevolazione “è necessaria una impegnativa che riporta il codice esenzione per gravidanza rilasciata dal medico di medicina generale o dal ginecologo del consultorio familiare o dell’ospedale. Con questa richiesta ci si può presentare ai servizi pubblici o convenzionati per eseguire gli esami prescritti”.

Prima ecografia in gravidanza: a cosa serve

Grazie all’immagine bidimensionale della prima ecografia della gravidanza si possono ottenere diverse informazioni. È ancora presto per stabilire il sesso del feto così come per intuirne i tratti somatici, ma è già possibile vederlo e familiarizzare con il suo profilo. La prima ecografia ha lo scopo di:

  • verificare il numero degli embrioni (per un’eventuale gravidanza gemellare);
  • determinare l’età gestazionale;
  • verificare la vitalità del feto (ed escludere un caso di aborto senza sintomi);
  • ascoltare il battito cardiaco.

Tramite l’ecografia è anche possibile rilevare alcune anomalie del feto, quelle per quegli organi e arti del corpo che a quella settimana hanno iniziato il loro sviluppo (cuore, cervello, arti, stomaco e vescica).

Inoltre con questa ecografia è possibile fare una prima valutazione ginecologica delle condizioni della donna per valutare eventuali controlli o trattamenti da fare.

I risultati della prima ecografia in gravidanza

Dalla prima ecografia il medico che la esegue può trarre importanti informazioni sulle misure del feto. Queste gli consentono di valutare la sua crescita in base all’età gestazionale e stimare la data presunta del parto.

Con queste informazioni il proprio ginecologo ha una serie di dati e informazioni con i quali fare una valutazione complessiva e determinare gli esami, i controlli e le eventuali terapie da seguire.

Questo perché durante la prima ecografia che viene fatta alle donne in gravidanza viene misurato il flusso sanguigno, la translucenza nucale (per stimare le probabilità che il feto abbia un’anomalia cromosomica), il volume del liquido amniotico, il peso e la posizione della placenta.

Le successive ecografie

Quante sono le ecografie che è possibile fare in gravidanza? Ogni donna può effettuare tutte le ecografie che desidera o che il ginecologo ritiene necessario prescriverle, perché allora si parla di prima, seconda e terza ecografia? Perché tre sono le ecografie riconosciute dal Servizio Sanitario Nazionale (quelle gratuite) che ogni donna (anche le donne senza permesso di soggiorno) può effettuare in precisi momenti della gestazione. Queste ecografie vengono eseguita una ogni trimestre.

La prima ecografia è quella che abbiamo appena visto e che serve per datare l’epoca gestazionale ed effettuare i primi controlli sul feto e sulla donna.

L’ecografia morfologica, la seconda, è generalmente conosciuta per essere quella nella quale si scopre il sesso del bambino. in realtà è utile principalmente per verificare il corretto sviluppo della forma e della struttura del feto. Può essere eseguita tra la diciannovesima e la ventunesima settimana di gravidanza.

La terza ecografia, detta “di accrescimento”, può essere svolta tra la trentaquattresima e la trentaseiesima settimana di gravidanza e ha lo scopo di verificare non solo lo sviluppo degli organi, ma anche la posizione del bambino.

Come detto non esiste un numero massimo di ecografie che è possibile fare e molto dipende dall’evoluzione della gravidanza e dalle scelte delle donne. In alcuni casi dipende anche dalle indicazioni del ginecologo e dalla strumentazione di cui è dotato lo studio dove lavora.

Di certo c’è che non bisogna sottovalutare l’importanza di questi controlli in quanto sono fondamentali per controllare che tutto proceda sempre per il meglio o, in caso di cambiamenti, intervenire prontamente per la salute della mamma e del suo bambino.

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  • Esami in gravidanza