
Per ottenere un travaglio attivo può essere necessario, se questo non avviene spontaneamente, ricorrere all'induzione del parto. Scopriamo vantagg...
Perché in gravidanza si misurano le transaminasi e cosa può significare un loro aumento? Le cose da sapere.
Le transaminasi sono enzimi prodotti dal fegato. Durante la gravidanza le transaminasi vengono controllate per verificare che il fegato funzioni correttamente e per identificare eventuali anomalie tipiche della gestazione, come la preeclampsia.
Un aumento delle transaminasi indica solitamente una qualche disfunzione a carico del fegato, che può essere di diversa entità e avere molteplici cause. Nei casi più gravi indicano infezioni virali, come epatiti acute date da virus HBV e HCV.
Le transaminasi vengono misurate attraverso l’analisi di laboratorio di un semplice campione di sangue. Il prelievo avviene dopo un digiuno di almeno 8 ore. I valori delle transaminasi sono espressi attraverso due diverse sigle: si tratta della Aspartato-amminotrasferasi, indicata in sigla come AST o GOT, e della Alanina-amminotrasferasi, in sigla ALT o GPT. La AST è presente soprattutto nel cuore e nei muscoli, la ALT nel fegato.
Sono considerati normali, per una donna, valori compresi tra 5 e 30 U/L (unità internazionali per litro) per l’aspartato-amminotrasferasi e tra 5 e 36 U/L per l’alanina-amminotrasferasi. Questi riferimenti variano a seconda del laboratorio in cui sono eseguite le analisi.
Un valore basso delle transaminasi non preoccupa, mentre un loro aumento può essere indice di patologia epatica.
Un leggero aumento dei valori delle transaminasi in gravidanza è solitamente considerato normale e non dovrebbe destare particolare preoccupazione se non sono presenti altri problemi. A volte anche una dieta troppo ricca di grassi o ipercalorica può portare a un temporaneo aumento delle transaminasi.
Se l’aumento invece è particolarmente elevato può indicare diverse condizioni, da approfondire con ulteriori indagini. Può essere infatti dovuto ad un’epatite o a un’infiammazione del fegato, ma anche ad altre condizioni tipiche della gestazione.
Una di queste è la preeclampsia, che si manifesta con aumento delle proteine nelle urine (proteinuria) e bassa crescita fetale. La preeclampsia si può risolvere solo con il parto, che spesso viene indotto prima del termine della gravidanza.
Per ottenere un travaglio attivo può essere necessario, se questo non avviene spontaneamente, ricorrere all'induzione del parto. Scopriamo vantagg...
Tra le cause dell’aumento delle transaminasi in gravidanza si trova la colestasi gravidica, un’alterazione della funzionalità del fegato che si manifesta con un prurito diffuso che interessa soprattutto il tronco e gli arti e che diventa più forte durante la notte. Spiega l’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi):
La colestasi intraepatica della gravidanza è più frequente nelle donne multipare, con storia familiare o personale di colestasi intraepatica gravidica o di colestasi indotte da contraccettivi orali. Generalmente esordisce nella seconda metà della gravidanza. Il sintomo fondamentale è rappresentato dal prurito che si presenta generalizzato anche se più spesso limitato al tronco e agli arti e più intenso nelle ore notturne. Meno frequentemente possono comparire urine ipercromiche o, più raramente, ittero. All’esame obiettivo si possono evidenziare lesioni da trattamento. La valutazione dei test di funzionalità epatica mostra in genere un aumento degli acidi biliari, della fosfatasi alcalina, della gammaglutammilpeptidasi e della 5-nucleotidasi. Anche le transaminasi (AST e ALT) sono aumentate, in genere con valori non superiori a 1000 unità. La birilubina, in particolare la frazione diretta, può essere aumentata a valori solo però occasionalmente superiori a 5 mg/dl. Il colesterolo e i trigliceridi presentano valori più elevati rispetto alla gravidanza normale. Compare inoltre nel siero la lipoproteina X.
Altre cause dell’aumento delle transaminasi in gravidanza possono essere la sindrome HELLP, che è presente in alcuni casi di preeclampsia. Spiega ancora l’Aogoi:
La fisiopatologia è poco conosciuta: un ruolo preminente è svolto dal danno endoteliale con attivazione intravascolare delle piastrine e loro consumo. Il fegato è primariamente coinvolto in questa sindrome. Il quadro clinico comprende infatti la comparsa di nausea e vomito, dolore all’epigastrio o all’ipocondrio destro, malessere generale, cefalea. Gli aspetti clinici fondamentali sono rappresentati da un aumento delle transaminasi ALT e AST con valori anche superiori a 4000 UI, aumento della gammagluttammiltransferasi, aumento della birilubina in particolare della forma indiretta.
Se le transaminasi sono alte in gravidanza vanno eseguite ulteriori analisi per individuarne la causa: nel caso in cui si sospettasse la presenza di preeclampsia è opportuno svolgere indagini di approfondimento.
Tra queste si trova la flussimetria doppler delle arterie uterine, utile per valutare l’eventuale presenza della preeclampsia (o gestosi).
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