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Oltre l'aspetto fisico come cambia il feto settimana per settimana imparando a muoversi, riconoscere i suoni e interagire con il mondo esterno? Conosciamo quando acquisisce le principali competenze fisiche, neurologiche e sensoriali.
Lo sviluppo embrionale e lo sviluppo fetale può essere analizzato sia dal punto di vista fisico (con l’aumento della lunghezza e del peso e la formazione e la crescita degli organi e degli arti) che da quello delle competenze, intendendo con esse tutte quelle acquisizioni motorie, sensoriali e cognitive che lo porteranno a essere un neonato pronto per il parto e per la vita fuori dall’utero materno.
Scopriamo quindi quali sono le competenze del feto suddividendole trimestre per trimestre individuando come cambia durante il corso della gravidanza.
Già a partire dalla sesta settimana, l’embrione ha dei lievi movimenti che interessano tutto il corpo. Questi proseguono anche nelle settimane successive e sono caratterizzati da movimenti brevi che coinvolgono le gambe e il tronco, sia singolarmente che in serie.
Alla sesta settimana, con la chiusura del tubo neurale, inizia lo sviluppo del cervello (fonte: Mayo Clinic), mentre tra 9 e 12 settimane comincia ad aprire e chiudere la bocca e i pugni. Dal punto di vista motorio in questo periodo il feto punta i piedi contro la parete dell’utero estendendo il tronco e gli arti inferiori e la testa contro la parete opposta. Inoltre porta le mani verso il viso, la testa e la bocca, avendo ancora dei movimenti scoordinati.
Alla decima settimana di gravidanza terminano i lievi movimenti iniziali e il feto inizia a spostarsi all’interno del sacco amniotico cambiando frequentemente posizione riuscendoci tramite l’utilizzo degli arti superiori e inferiori. Sempre alla decima settimana, inoltre, il feto emette il suo primo respiro.
In questo periodo i movimenti fetali iniziano a essere percepiti anche dalla madre sia come conseguenza dell’aumento delle sue dimensioni che per effetto dei movimenti di estensione simultanea che interessano gli arti inferiori, il tronco e la testa con gli arti superiori che vengono estesi dal basso verso l’alto.
Per la prima volta il feto si mettere un dito in bocca e riesce a portare gli arti superiori sopra la testa. In questo periodo riesce anche ad avere movimenti singoli delle dita delle mani e riesce a estendere e incrociare per poco tempo gli arti inferiori.
In questa fase inizia il funzionamento del sistema nervoso e si sviluppano i riflessi di deglutizione e quello di singhiozzo. A questo punto dello sviluppo il viso ha anche dei movimenti mimici e tra la ventesima e la ventisettesima settimana il feto, secondo quanto riportato da uno studio del dottor R. Joseph, risponde agli stimoli che riceve dall’addome materno eccitandosi e reagendo con i movimenti fisici.
A seguito di stimoli sonori, specialmente quelli più forti, vi è aumento del battito cardiaco e il battito delle palpebre, l’estensione delle gambe, il movimento delle braccia e la rotazione della testa. Queste reazioni si hanno anche come conseguenza di stimoli luminosi prodotti contro l’addome della madre.
Dal punto di vista comportamentale in questo periodo il feto acquisisce diverse fasi di sonno e di veglia che possono essere tranquille o attive. Questo è possibile grazie a un elevato grado di maturazione del sistema nervoso centrale.
Verso la fine del secondo trimestre il feto sviluppa la capacità di assuefazione, ovvero l’assenza di risposte a stimoli ripetuti più volte a intervalli regolari. Da questa capacità del feto si può individuare una primordiale abilità di memorizzazione e apprendimento che si mostra anche nei momenti immediatamente successivi al parto durante i quali riconosce il suono del battito cardiaco materno che nel neonato infonde tranquillità e serenità.
Tra le 21 e le 24 settimane si aprono gli occhi e intorno alla venticinquesima settimana il feto inizia a elaborare gli stimoli sensoriali (fonte: Kadic, Kurjak, Cognitive Functions of the Fetus), compresi quelli dolorosi.
Sul finire della gravidanza, indicativamente verso la ventinovesima settimana, il feto può vedere. Alla trentaquattresima settimana, invece, percepisce non solo i suoni provenienti dall’esterno, ma è in grado anche di distinguerli. Tra le 33 e le 36 settimane il feto ha un movimento coordinato ed è in grado di girare la testa, chiudere gli occhi, battere le palpebre e afferrare saldamenti ciò che lo circonda.
Le competenze acquisite dal feto durante la gravidanza divengono evidenti e comuni subito dopo il parto. Il neonato è in grado di sopravvivere e relazionarsi con l’ambiente circostante, nonostante molte altre acquisizioni interesseranno i primi mesi di vita. Nei bambini prematuri possono esserci, evidentemente, delle differenze, in base a quando lo sviluppo fetale viene “interrotto” dal parto e possono esserci maggiori difficoltà ad acquisire le cosiddette pietre miliari dello sviluppo.
In generale, come indicato dal CDC, il neonato entro il secondo mese di vita è in grado di guardare in viso i genitori sfruttando prevalentemente la visione periferica, calmarsi ascoltando la voce della madre, esprimere gioia quando le è vicino e sorridere quando gli si parla. Già dopo poche settimane il neonato è in grado di emettere dei suoni diversi dal pianto e reagire ai rumori forti; queste sono le primissime pietre miliari della comunicazione e dello sviluppo del linguaggio.
Dal punto di vista cognitivo, invece, il neonato entro due mesi osserva i movimenti dei genitori e li segue con lo sguardo. Dal punto di vista fisico, invece, quando è in posizione prona inizia a tenere la testa sollevata, apre le mani e muove simultaneamente braccia e gambe.
Lo sviluppo psicomotorio del neonato si “completa” indicativamente nel primo anno di vita; in questi mesi acquisisce le principali competenze che con il passare del tempo andrà sempre più perfezionando. A differenza di quanto si può fare con le competenze del feto, nel neonato si rivela indispensabile il monitoraggio e lo stimolo attivo da parte dei genitori in modo da permettere al bambino di acquisire le competenze proprie di ogni fase della crescita. Quando queste non si verificano o tardano ad arrivare è importante sottoporre il neonato a un controllo medico per individuare le cause del ritardo nello sviluppo.
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