I metodi cosiddetti di barriera sono i contraccettivi che funzionano come “muro” tra lo spermatozoo e l’ovocita, e che impediscono così la fecondazione.

Si tratta di metodi di tipo meccanico e hanno un’alta efficacia contraccettiva, se usati correttamente. Alcuni dei metodi di barriera hanno minori effetti collaterali dei contraccettivi a rilascio ormonale e offrono protezione anche dalle malattie sessualmente trasmissibili. Ma quali sono e come funzionano? Vediamoli uno per uno.

Il preservativo

È il metodo più sicuro per quanto riguarda la protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili, ed offre una buona protezione anche dalle gravidanze indesiderate, se usato in modo corretto.

Il preservativo (detto anche profilattico o condom) è una sottile guaina di lattice che si infila sul pene in erezione per evitare che lo sperma entri nella vagina durante il rapporto sessuale (e non solo con l’orgasmo).

È il metodo più accessibile (può essere acquistato in farmacia, in molti distributori automatici e in alcuni supermercati) ed è consigliato soprattutto ai giovani. Il tasso di protezione da gravidanze indesiderate è del 2%: è opportuno ricordare che bisogna usarlo correttamente, infilandolo fin dal primo ingresso in vagina.

Durante il rapporto infatti dal pene può fuoriuscire del liquido che può contenere spermatozoi in grado di fecondare, se non incontrano ostacoli.

Il preservativo non può essere riutilizzato. Come spiega la Società italiana di contraccezione, il preservativo è indicato:

  • per le adolescenti e i primi rapporti;
  • in associazione alla pillola quando si voglia essere protetti al 100% sia verso una gravidanza indesiderata che una infezione sessualmente trasmessa;
  • in caso di rapporti occasionali o imprevisti;
  • in occasione di rapporti con partner sconosciuti o multipli;
  • nei periodi di “attesa” tra un metodo contraccettivo e un altro;
  • durante l’allattamento;
  • in caso di controindicazione all’uso di altri metodi.

L’utilizzo del preservativo può presentare alcune controindicazioni, spiega ancora la Sic:

  • alcune persone, di ambo i sessi, sono allergiche al lattice. In questo caso si possono utilizzare preservativi di poliuretano;
  • in alcuni uomini l’uso del condom può ridurre l’eccitazione;
  • possono verificarsi resistenze psicologiche di uno dei partner;
  • l’utilizzo di alcune medicazioni vaginali può compromettere l’integrità del preservativo.

La scelta del metodo contraccettivo è personale e deve essere libera: prima di scegliere quale metodo utilizzare è bene valutare attentamente efficacia e rischi.

La spirale intrauterina (IUD)

La spirale è un piccolo dispositivo in plastica che può essere a rilascio ormonale oppure avere un filo di rame, che viene inserito dal medico all’interno dell’utero, dove rimane per un periodo di tempo compreso tra 3 e 10 anni, a seconda del modello.

La spirale intrauterina può avere come effetto collaterale un leggero sanguinamento quando viene inserita, e viene di solito consigliata a donne che hanno già avuto figli.

Diaframma

Un tempo era un metodo largamente utilizzato, ma ad oggi è utilizzato da una bassa percentuale di donne, che preferiscono metodi più semplici.

Il diaframma è costituito da una calotta in lattice inserita su un anello di metallo flessibile che le consente di aderire alle pareti vaginali, ed è poco amato perché il suo utilizzo richiede una certa manualità: deve essere inserito profondamente in vagina alcune ore prima di ogni rapporto sessuale ed estratto circa 6 ore dopo.

La sua azione contraccettiva agisce in due modi: da una parte funziona come barriera meccanica al passaggio dello sperma, dall’altra crea un ambiente vaginale ostile agli spermatozoi, soprattutto se viene usato in associazione a gel o creme spermicide, di cui va cosparso prima di inserirlo.

Tra i contro dell’utilizzo del diaframma c’è la sua bassa affidabilità: il tasso di fallimento arriva al 18%.

Si tratta poi di un metodo poco sicuro anche per quanto riguarda la sicurezza della donna, poiché può provocare infezioni alle vie urinarie. Deve essere prescritto da un medico: ne esistono diverse misure, e bisogna riconoscere quella corretta e per imparare a utilizzarlo ci vuole del tempo.

Spugna

È un dispositivo vaginale simile a un diaframma, costituito da una spugna di poliuretano imbevuta di una sostanza spermicida molto attiva. Si inserisce facilmente in vagina prima del rapporto, e non deve essere tolta prima che siano trascorse 6 ore dall’ultimo rapporto sessuale, e non dopo le 30 ore successive.

È un metodo in vendita negli Stati Uniti e sicuro al 90% circa. Non è disponibile in Italia. Ricorda la Sic:

Le spugne contraccettive contengono una sostanza spermicida, assorbono il seme maschile e formano una barriera sulla cervice uterina. Sono meno efficaci del preservativo, sia maschile che femminile. Non richiedono prescrizione medica. Hanno una percentuale di fallimento variabile del 9-16%* in base alla correttezza dell’uso.

Preservativo femminile

Il preservativo femminile, o reality, è simile a quello maschile, sempre in lattice molto sottile. Copre il canale vaginale impedendo così la risalita degli spermatozoi, e va associato ad una crema spermicida. Si toglie dopo il rapporto e ha un’efficacia del 97% circa: è quindi meno efficace del preservativo.

Non richiede prescrizione medica ma perché venga utilizzato correttamente ci vuole una buona conoscenza del proprio corpo e una manualità che si acquista con il tempo.

Coppette cervicali

Costituite da materiale plastico vengono applicate sul collo uterino e tenute anche per diversi giorni. Presentano diverse difficoltà nella procedura di inserimento e rimozione, e hanno un’efficacia contraccettiva inferiore a quella del diaframma.

Le coppette sono poco utilizzate come metodo contraccettivo, per la difficoltà di reperimento e di inserimento e per la loro scarsa efficacia.

Spermicidi

Gli spermicidi sono agenti chimici che neutralizzano gli spermatozoi, ma hanno una scarsa efficacia contraccettiva, pari solo al 21%, dovuta anche al minimo tempo di efficacia (1 ora).

Sono in commercio in forma di gel, creme, schiume, candelette e possono essere usate da sole o in associazione con altri metodi contraccettivi, che ne aumentano l’efficacia.

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  • Contraccezione