Il desiderio di avere un figlio si scontra spesso con l’impossibilità di ottenerlo. Tale condizione è motivo di grande frustrazione per le coppie che vedono naufragare il sogno di una vita. Le cause dell’infertilità possono essere diverse e molto varie e riguardano sia gli uomini che le donne e la loro incidenza è in crescita, tanto che le stime mostrano come il 19% delle nuove coppieavrà problemi riproduttivi dopo 2 anni”. Una condizione seria che può essere affrontata e gestita attraverso una visita preconcezionale.

Si è soliti occuparsi della salute materna solamente dopo l’inizio della gravidanza, e spesso solamente in funzione della nascita del bambino, tanto che la gravidanza stessa è in molti casi il principale evento che porta le donne a preoccuparsi del proprio stato di salute.

Perché è utile fare una visita preconcezionale?

La visita preconcezionale serve proprio a verificare lo stato di salute generale della donna e a valutare cosa fare, eventualmente ce ne fosse bisogno, per favorire il concepimento e, parallelamente, scoprire eventuali condizioni che potrebbero palesarsi nel corso della gravidanza e creare dei problemi. Il motivo principale per cui conviene effettuare una visita preconcezionale è quello di conoscere il proprio stato di salute e come questo può essere stravolto da una gravidanza e come questo può influire sull’esito della gestazione stessa.

È possibile parlare a tutti gli effetti di salute preconcezionale, ovvero, quella relativa al “periodo che precede il concepimento e la gravidanza” ed è fondamentale “per un normale decorso della gravidanza e per un normale sviluppo fetale”. Non tutto ciò che accade in gravidanza si può prevedere, ma molte condizioni e fattori di rischio sì e averne consapevolezza non significa dover rinunciare alla gravidanza, ma mettere in atto tutte quelle attenzioni e precauzioni per raggiungere l’obiettivo di avere un figlio.

Troppo spesso si dà per scontato che da un rapporto non protetto inevitabilmente nasca un bambino. in realtà possono esserci diversi esiti avversi della riproduzione; si tratta dei “problemi legati alla riproduzione umana” che oltre a provocare “difficoltà a concepire nei tempi desiderati” possono favorire casi di “aborto spontaneo nei primi mesi di gravidanza, malattie o complicanze di vario tipo durante la gravidanza, malformazioni e/o disabilità congenite nel prodotto del concepimento, basso peso neonatale dovuto a prematurità o a scarsa crescita del feto durante la vita intra-uterina”.

Questa evidente semplificazione è molto spesso l’idea che porta le coppie a ignorare o sottovalutare la visita preconcezionale e a occuparsi dei problemi di salute solamente dopo che si sono manifestati. Una scelta che espone, sia la mamma sia l’embrione, il feto e il bambino, a una serie di problemi di salute che tramite una visita preconcezionale potrebbero essere evitati o gestiti in maniera serena e positiva.

Una visita preconcezionale, come abbiamo visto, è sempre utile, non solo per la prima gravidanza, ma in alcune situazioni è ancora più importante. È il caso di coppie che stanno vivendo episodi di infertilità secondaria o infertilità sine causa, ma anche di donne in età avanzata, consapevoli di avere malattie gravi o quelle che hanno già avuto complicazioni (aborti spontanei, malformazioni genetiche, eccetera).

Visita preconcezionale: in cosa consiste?

La visita preconcezionale non è un controllo esclusivo dell’apparato riproduttivo femminile, ma una sorta di check-up completo teso a individuare tutte le condizioni che potrebbero incidere sull’inizio e lo sviluppo della gravidanza.

La visita preconcezionale è un insieme di esami da fare prima del concepimento e che prevede, innanzitutto, la valutazione della storia medica della donna per valutare la presenza di una malattia cronica (ipertensione, diabete, malattie autoimmuni, eccetera).

Sulla base di questa vengono eseguiti il Pap test, per individuare tumori al collo dell’utero, un esame pelvico, un esame del sangue per controllare l’immunità dai morbillo, dalla varicella o dalla rosolia, i livelli degli ormoni tiroidei e della vitamina D, ma anche un controllo del peso (per verificare eventuali fenomeni di obesità).

Tra gli controlli eseguiti durante la visita preconcezionale c’è test delle urine, per individuare la presenza di infezioni o malattie dei reni, un controllo ginecologico per scoprire condizioni che possono influire sul concepimento (sindrome dell’ovaio policistico, fibromi, endometriosi, eccetera) e un colloquio con il medico per individuare i segni o la presenza di condizioni che potrebbero favorire o determinare, con l’inizio della gravidanza, lo sviluppo di uno stato depressivo.

Alla luce dei risultati ricevuti, ma anche come indicazione generale, il medico che esegue la visita preconcezionale fornisce una serie di indicazioni da seguire per rafforzare i fattori protettivi necessari per favorire il concepimento e assicurarsi un esito positivo della gravidanza. Tra questi troviamo l’assunzione dell’acido folico ed eventualmente delle vitamine prenatali, così come la rinuncia all’alcol e al fumo (che andrebbero abbandonati prima di rimanere incinta e non dopo) e l’acquisizione di sane abitudini alimentari e atletiche.

Quale può essere l’esito della visita preconcezionale?

Il risultato della visita preconcezionale non è positivo o negativo per cui si esce dal centro con la sicurezza di poter avere un figlio o dovervi rinunciare.

In caso di situazioni particolarmente gravi può essere diagnosticato un problema di sterilità o la presenza di condizioni che potrebbero compromettere la salute della donna o quella del suo bambino.

La visita preconcezionale offre un quadro completo sulla salute materna evidenziando, in sintesi, la presenza di eventuali anomalie congenite che potrebbero essere trasmesse al bambino, patologie da monitorare per tutto il corso della gravidanza o condizioni che andrebbero corrette prima di cercare il concepimento per favorirlo e permettere una gravidanza sana sia per la donna sia per il bambino.

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