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Ecco una raccolta dei principali studi che evidenziano il legame tra disturbi del sonno e infertilità, con una serie di indicazioni per chi è alla ricerca di una gravidanza.
Gli esperti sono concordi nel ritenere che per la nostra salute sia necessario dormire tra le 7 e le 9 ore al giorno. Così questo studio che aggiunge che un tempo di sonno limitato è negativamente correlato alla fertilità. Se è vero, come riportato su Fertility and Sterility, la rivista ufficiale dell’American Society for Reproductive Medicine, che alcune persone possono aver bisogno di dormire anche fino a 9-10 ore al giorno mentre ad altre ne sono sufficienti anche 6, dormire meno di 6 ore comporta ripercussioni sulla fertilità. Vediamo quindi di comprendere qual è il rapporto tra sonno e fertilità e cosa fare quando si è alla ricerca di una gravidanza.
Dormire fa bene ed è un processo fisiologico imprescindibile per contribuire alla salute dell’organismo. La mancanza di sonno e di un sonno adeguato e di qualità ha diverse ripercussioni, comprese quelle legate alla fertilità. Un riposo insufficiente, infatti, ha un impatto negativo sugli ormoni responsabili dei vari processi associati alla capacità di riprodursi. Questo vale sia per gli uomini che per le donne, in quanto la stessa parte del cervello che regola gli ormoni che si occupano dei ritmi sonno-veglia, svolgono un ruolo importante nel rilascio degli ormoni riproduttivi.
La qualità del sonno, spiega questo studio, è fondamentale per la funzione riproduttiva femminile. La privazione del sonno, le interruzioni del ritmo circadiano e i disturbi del sonno sono associati a disfunzioni riproduttive, tra cui la secrezione degli ormoni, la follicologenesi, l’ovulazione, la fecondazione, l’impianto e il ciclo mestruale. Schemi di sonno patologici sono strettamente correlati a irregolarità mestruali, sindrome dell’ovaio policistico, insufficienza ovarica precoce, infertilità e aborto spontaneo. Inoltre gli studi condotti mostrano che le donne che dormono poco o male hanno tassi di successo inferiori nelle tecniche di riproduzione assistita.
Negli uomini, invece, un sonno inadeguato influisce sul processo di maturazione degli spermatozoi.
Lo studio pubblicato sul BMC Women’s Health rivela come i disturbi del sonno sono più comuni tra le donne con problemi di fertilità. Le donne con disturbi del sonno hanno un 271.8% di probabilità in più di sviluppare problemi di infertilità. Una ricerca di cui dà notizia il Quotidiano Sanità suggerisce come tra i disturbi del sonno anche l’apnea notturna sia associata all’infertilità. I disturbi del sonno più comuni che incidono maggiormente sull’infertilità sono:
Qualsiasi condizione interferisca con la qualità del sonno può incidere negativamente sulla fertilità. Anche la Sindrome delle Gambe Senza Riposo (RLS) è tra queste considerando che il disturbo si manifesta prevalentemente durante i periodi di riposo. Inoltre, come riportato dall’Ospedale Niguarda, questa condizione è più comune nelle donne, specialmente quelle in età fertile.
Il rapporto tra sonno e fertilità è così profondo e interconnesso che, come riportato in questo studio, le donne con la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi del sonno. Tanto che l’apnea ostruttiva del sonno (OSA) è quattro volte più comune nelle donne in età riproduttiva con sindrome dell’ovaio policistico.
Per coloro che stanno cercando una gravidanza e che riscontrano delle difficoltà, possono valutare anche di modificare le abitudini del sonno, migliorando l’igiene del riposo notturno. In modo particolare le ricerche e gli studi condotti sul rapporto tra sonno e fertilità mostrano come sia utile mantenere una routine andando a dormire e svegliandosi alla stessa ora. Va dedicata cura anche all’ambiente in cui si dorme rendendolo favorevole al riposo. La camera da letto deve essere buia, luminosa e con una temperatura adeguata (né troppo calda né troppo fredda) così da consentire un riposo rigenerante.
Parallelamente è consigliato di evitare nelle ore serali l’esposizione alla luce blu dei dispositivi elettronici. Questa, infatti, può alterare la produzione di melatonina con ripercussioni anche sul ciclo mestruale e la fertilità. È utile anche limitare il consumo di alcol e caffeina (che alterano la fase REM del sonno) e seguire un’alimentazione equilibrata preferendo cibi ricchi di magnesio e triptofano (che favoriscono la sintesi della melatonina).
Si rivela molto importante anche imparare a ridurre lo stress praticando tecniche di rilassamento; in questo modo non solo si riduce l’impatto delle tensioni sulla fertilità, ma si contribuisce anche a migliorare la qualità del sonno. Parallelamente può essere utile anche praticare regolare attività fisica che aiuta a ridurre l’insonnia. In questi casi è però importante evitare allenamenti troppo intensi durante le ore serali.
Sono diversi gli studi che hanno indagato il rapporto tra sonno e fertilità dimostrando come sono strettamente correlati tra loro. Uno studio, per esempio, ha rilevato che le donne con orari di sonno più variabili avevano livelli più elevati di estradiolo e una qualità del sonno peggiore. Questa irregolarità nei ritmi sonno-veglia è stata associata a un’alterazione della regolazione ormonale, con possibili effetti negativi sulla funzione riproduttiva. Inoltre, le variazioni nei livelli di estradiolo potrebbero influenzare il ciclo mestruale e l’ovulazione, compromettendo la fertilità femminile.
Un altro studio, invece, ha evidenziato problemi di infertilità negli uomini non solo in coloro che dormono poco, ma anche quelli che dormono troppo a lungo. In entrambi i casi, infatti, si è osservata una minore concentrazione spermatica con una bassa morfologia normale. La quantità di sonno corretta per gli uomini, quindi, dovrebbe essere tra le 7 e le 7,5 ore al giorno. Questa durata del sonno è astata associata a una maggiore quantità di spermatozoi nel liquido seminale. Inoltre una qualità del sonno scadente può influenzare non solo la morfologia, ma anche la concentrazione e la motilità degli spermatozoi.
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