Quando è stato concepito il bambino?
Si può risalire alla data esatta in cui è stato concepito un bambino? Come funziona il calcolo delle settimane di gravidanza e cosa sapere per non sbagliare.
Si può risalire alla data esatta in cui è stato concepito un bambino? Come funziona il calcolo delle settimane di gravidanza e cosa sapere per non sbagliare.
È quasi sempre il test di gravidanza fai da te, di quelli che si acquistano in farmacia o al supermercato, a dare la prima conferma, seguita poi dalle analisi del sangue in laboratorio che misurano (come il test sulle urine, ma in modo più preciso) la concentrazione dell’ormone delle Beta hCG, e soprattutto dall’ecografia, che dà la conferma definitiva.
Nel momento in cui una donna scopre di essere incinta e prenota la prima visita dal ginecologo o dall’ostetrica, però, scopre anche (se non lo sa già) che il calcolo delle settimane di gravidanza inizia a partire dal primo giorno della sua ultima mestruazione e non a partire dalla (presunta) data del concepimento.
Ma come mai? Il motivo è in realtà piuttosto semplice: non è affatto possibile stabilire con esattezza quando è stato concepito il bambino.
Questo perché, anche se la data del rapporto sessuale che ha dato origine al concepimento fosse assolutamente certa, bisogna ricordare che la fecondazione non avviene immediatamente dopo l’espulsione dello spermatozoo: perché lo spermatozoo e l’ovulo da fecondare si incontrino possono volerci diversi giorni.
E non solo: se una donna ha un ciclo non regolare (che dura cioè più o meno dei canonici 28 giorni di media) l’irregolarità si può ritrovare anche nella sua ovulazione.
Se non avviene così il 14° giorno di ciclo bensì prima o dopo il calcolo risulterà ancor meno attendibile. Senza dimenticare che anche nelle donne con un ciclo molto regolare possono esserci impreviste variazioni da un mese all’altro.
Tuttavia, conoscere la durata media del proprio ciclo mestruale è utile per poter fare una datazione approssimativa della gravidanza e quindi poter calcolare la data presunta del parto.
A questo primo riferimento bisogna poi aggiungere la misurazione della concentrazione delle Beta hCG e infine un’ecografia, che, insieme, potranno dare come risultato la data (pur sempre approssimativa) del concepimento.
Intorno alla metà di un ciclo mestruale regolare, cioè in corrispondenza del 14° giorno, da uno dei follicoli delle due ovaie viene rilasciato un solo ovulo, che inizia a percorrere la sua strada attraverso l’utero.
Questi sono i giorni più fertili per una donna: se in questo periodo l’ovulo incontra uno spermatozoo rilasciato tramite dall’uomo durante un rapporto sessuale non protetto, l’ovulo stesso può essere fecondato e quindi trasformarsi in un nuovo organismo che continuerà il suo viaggio per poi impiantarsi sulla parete dell’utero.
A questo punto la donna può osservare delle leggere perdite di sangue, dette perdite da impianto.
Una volta “preso casa” tramite un processo che si chiama annidamento inizia a nutrirsi attraverso i villi coriali, una parte delle sue cellule formeranno la placenta e un’altra parte diventeranno l’embrione.
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Un ruolo molto importante in questo momento è svolto dagli ormoni, che regolano il concepimento stesso e l’impianto dell’embrione.
Come anticipato, non è possibile stabilire con assoluta certezza quando si è avuto il concepimento. Durante l’esame ecografico, tuttavia, il medico potrà dare alla paziente alcune importanti informazioni, osservando le dimensioni della camera gestazionale e dell’embrione.
Tramite la loro misurazione sarà infatti possibile fare una stima più affidabile della data gestazionale e quindi del calendario del concepimento. Spesso, poi, durante l’ecografia la gravidanza viene ridatata rispetto alle settimane di assenza delle mestruazioni, proprio perché il concepimento può risultare successivo o antecedente la data inizialmente presunta.
Questo aiuta a capire perché in ambito medico le 40 settimane di gravidanza si contano proprio a partire dall’inizio dell’ultimo flusso mestruale e non a partire dalla data della fecondazione vera e propria.
Questo comporta il fatto che, nel momento in cui non si presenta il flusso mestruale, cioè più di 4 settimane dopo il flusso precedente, la donna risulta già nella 5^ settimana di gravidanza e non nella prima, come erroneamente si è portati a pensare.
Il concepimento sarà avvenuto circa due o tre settimane prima, poco dopo l’ovulazione, che coincide con il periodo di maggiore fertilità della donna. Non va dimenticato però che quello dell’ovulazione non è il solo periodo fertile della donna, e in tutta la fase del ciclo mestruale, anche se con minore probabilità, è possibile che avvenga il concepimento.
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