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Una domanda pesante che spesso angoscia le coppie che vorrebbero diventare genitori. Facciamo una panoramica sulle cause (e i possibili rimedi) per rimanere incinta.
Di certo c’è che rimanere incinta non è così scontato come possa sembrare e non è sufficiente avere rapporti sessuali non protetti nel periodo fertile. Il concepimento arriva solamente al termine di un lungo processo nel quale sono coinvolti numerosissimi fattori, non tutti noti e non tutti controllabili.
Di per sé per rimanere incinta non è nemmeno sufficiente che l’ovocita femminile incontri lo spermatozoo maschile, ma che l’embrione che si forma si impianti correttamente nell’endometrio materno. Per rimanere incinta, quindi, è necessario che vi sia il rilascio dell’ovocita, che lo spermatozoo sia sufficientemente sano e mobile da raggiungerlo, che dalla loro unione nasca un embrione, che questo raggiunga l’utero e che avvenga l’impianto. È sufficiente che anche solo uno di questi fattori non vada “per il verso giusto” per impedire il concepimento.
La complessità e l’alto numero di variabili che determinano il concepimento lo rendono, anche nelle coppie fertile, non così scontato come si potrebbe immaginare. Una coppia fertile che per un mese ha rapporti sessuali non protetti ha solamente il 20% di probabilità che il concepimento avvenga; percentuale che si abbassa notevolmente per i problemi di infertilità, che può essere con le stesse percentuali di frequenza sia maschile che femminile.
Porre l’attenzione sul perché non si rimane incinta è estremamente importante e delicato. L’insuccesso di qualcosa che si cerca con grande desiderio, infatti, produce serie conseguenze a livello psicologico, relazionale e sociale. Non è raro che chi non riesce a rimanere incinta si senta sbagliata, inadeguata o responsabile, anche laddove non ci sono evidenze che dimostrino questa presunta colpa. Non è raro neanche che la coppia soffra di questa “privazione” con la persona con problemi di infertilità che arriva a sentirsi colpevole verso il proprio partner.
C’è poi tutto il problema sociale con le coppie che programmano la ricerca di una gravidanza, magari dopo aver affrontato altre priorità (professionali, personali, eccetera), e non riuscire a soddisfare questo profondo desiderio.
Infine, ma non meno importante, l’aspetto legato alla salute. Il non riuscire a rimanere incinta, infatti, potrebbe essere l’occasione per scoprire patologie che non sono solo la causa dell’infertilità, ma che costituiscono anche un serio problema per la salute dell’uomo, ma soprattutto della donna.
Se poi consideriamo come spesso ai problemi di infertilità si propongono “rimedi popolari” fatti di teorie e credenze che di scientifico non hanno nulla, è facile comprendere la frustrazione che si cela nel non rimanere incinta e tutti i rischi che ne possono derivare. Tra le principali conseguenze dell’infertilità, infatti, sono da annoverare i disturbi psichiatrici così come il rischio di cancro al seno e all’ovaio.
Come abbiamo visto ci sono diverse variabili che determinano la riuscita del concepimento e ognuna di queste può essere responsabile dell’infertilità. Le cause possono riguardare l’organismo femminile (infertilità femminile), quello maschile (infertilità maschile) o i due partner (infertilità di coppia). È una materia molto vasta e complessa che merita di essere approfondita per individuare tutte le possibili cause dell’insuccesso della ricerca della gravidanza.
Uno dei principali fattori da considerare per spiegare l’infertilità è associato ai disturbi dell’ovulazione. Le donne che cercano una gravidanza possono avere un’insufficienza ovarica prematura, una disfunzione ormonale che stravolge i normali ritmi dell’ovulazione, così come la sindrome dell’ovaio policistico, che è la causa più comune di infertilità femminile.
Anche il liquido seminale maschile può presentare diverse anomalie responsabili dell’infertilità. Tra queste troviamo l’azoospermia (insufficiente quantità degli spermatozoi), la teratozoospermia (problemi di morfologia degli spermatozoi) e l’astenozoospermia (problemi di motilità degli spermatozoi).
Può capitare che l’ovulazione avvenga correttamente e che gli spermatozoi siano morfologicamente e qualitativamente capaci di fecondare, ma che ovulo e spermatozoo non si incontrino a causa di un’ostruzione delle tube di Falloppio. È una condizione che può verificarsi come conseguenza di una malattia a trasmissione sessuale, un’infezione o dell’endometriosi.
L’utero femminile può assumere forme particolari tali da non consentire una corretta adesione dell’embrione nelle sue pareti. Questo può derivare da fibromi uterini, infezioni o a seguito di interventi chirurgici, ma anche più semplicemente a causa di una naturale morfologia dell’utero che rende difficile o impossibile l’inizio della gravidanza. Anche tumori e cicatrici nell’utero così come malformazioni (restringimento) o insufficiente quantità di muco nella cervice possono inficiare la fertilità e l’inizio della gravidanza.
Un fenomeno troppo spesso sottovalutato è quello dell’endometriosi, ovvero la quantità e l’impianto del tessuto uterino in altre posizioni. Questa condizione può provocare, oltre agli altri sintomi, anche l’impossibilità di impianto da parte dell’embrione fecondato.
Un altro elemento estremamente importante da considerare è quello legato all’età fertile. Il fattore anagrafico, a differenza di quanto si è soliti pensare, non riguarda un problema esclusivamente femminile (con il numero di ovociti che tende a esaurirsi con il passare dei cicli mestruali), in quanto anche la qualità e il numero degli spermatozoi maschile tende a diminuire con il passare del tempo. Nelle donne ci sono poi da considerare come con il passare degli anni (dopo i 30-35 anni) sia non solo più difficile rimanere incinta, ma anche andare incontro a tutta una serie di complicazioni legate alla gravidanza (diabete, distacco della placenta, eccetera).
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Negli ultimi decenni il fenomeno dell’obesità è diventato, specialmente in alcuni Paesi, un vero e proprio problema sociale e di sanità pubblica. Tanto che studi recenti confermano come l’eccessivo aumento di peso, sia nelle donne che negli uomini, sia altamente responsabile della ridotta capacità di concepimento. Una capacità che risulta ridotta sia nei concepimenti naturali che in quelli tramite tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Molte donne si domandano perché non restano incinta dopo un aborto. In questi casi è bene distinguere tra aborto spontaneo e interruzione volontaria di gravidanza. Nel primo caso vanno individuate la cause e comprendere se c’è una responsabilità fisiologica dell’organismo femminile (una di quelle che abbiamo visto) oppure se è un episodio sporadico e che può rientrare nella fisiologia e in quell’alta percentuale di probabilità per cui la gravidanza, anche in presenza di tutti i fattori necessari, non inizia. Per quel che riguarda l’IVG, invece, di per sé questa non impedisce di ottenere successivamente una gravidanza, ma spesso è necessario attendere e non è da escludere, anche se raro, che l’intervento possa aver provocato conseguenze sulla fertilità.
Molti studi e ricerche indicano come ci siano numerosi fattori legati allo stile di vita che pur non essendo una causa diretta possono contribuire a ridurre la capacità fertile degli uomini e delle donne. Lo stress, così come il fumo e l’alcol, i disturbi del peso (in eccesso come in difetto) e la troppa attività fisica possano incidere negativamente sull’ottenimento della gravidanza.
Generalmente si pensa che l’infertilità sia un problema limitato alle coppie che non hanno mai avuto una gravidanza. In realtà sono molti i casi di infertilità secondaria maschile e femminile, ovvero di coppie che hanno precedentemente avuto una gravidanza (conclusasi anche positivamente) ma che non riescono a ottenerne una successiva (non necessariamente la seconda). A determinare questa condizione possono essere, per le donne, l’età, il parto cesareo, l’esaurimento della riserva ovarica, l’endometriosi e qualsiasi cambiamento verificatosi dopo la precedente gravidanza. Discorso simile anche per gli uomini per i quali traumi e infezioni possono aver modificato la produzione o le caratteristiche degli spermatozoi.
Vanno poi messi in conto anche una serie di fattori inspiegabili. Non sempre, infatti, ci sono motivazioni genetiche, mediche o anagrafiche per spiegare l’infertilità. Questo può avvenire sia per la necessità di perfezionare ulteriormente le conoscenze mediche per cui ciò che oggi appare inspiegabile lo diventerà in futuro, sia perché il processo del concepimento comprende tanti aspetti per cui anche la loro concatenazione non può essere sempre del tutto chiara e controllabile.
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Arrivati a questo punto, forti della conoscenza delle possibili cause per cui non si rimane incinta, resta da capire cosa si può fare (e cosa no). Abbiamo raccolto 5 indicazioni utili che vanno valutate da coppia a coppia e che possono fornire, nei primi tre casi, un aiuto o un tentativo per provare a migliorare la situazione; negli ultimi due casi, invece, si tratta di soluzioni da percorrere esclusivamente previa valutazione medica.
Non tutte le donne hanno un ciclo regolare, anzi per molte di esse è irregolare e di conseguenza anche la finestra fertile non è facile da individuare. È quindi utile imparare a conoscere il proprio corpo e a riconoscere i sintomi dell’ovulazione in modo da avere rapporti non protetti mirati che possano portare a una gravidanza. Anche nei cicli regolari l’ovulazione non si verifica necessariamente sempre nello stesso giorno del mese (può essere anticipata o tardiva) ed è possibile utilizzare degli stick dedicati, controllare il muco cervicale o misurare regolarmente la temperatura basale per avere una maggiore conoscenza del proprio organismo.
Un maggior numero di rapporti sessuali aumenta la probabilità di rimanere incinta? Non necessariamente. Alcune ricerche mostrano infatti come i tassi di gravidanza siano molto simili nelle coppie che hanno avuto rapporti ogni giorno del periodo fertile e quelle che invece li hanno avuti a giorni alterni.
Abbiamo visto che tra le probabili cause dell’infertilità ci sono anche il peso, il fumo, l’alcol, lo stress e lo stile di vita. Intervenire su questi elementi, scegliendo un’alimentazione sana ed equilibrata e una routine quotidiana più rilassata e ordinata può aiutare a ottenere la gravidanza e a viverne la ricerca in maniera più serena e meno ossessiva.
Se i precedenti “rimedi” non sono stati utili è possibile valutare, sempre solamente la prescrizione medica, l’assunzione di farmaci per l’ovulazione. Una visita medica è fondamentale per diagnosticare la causa per cui la gravidanza non arriva e intraprendere il trattamento necessario per risolverla o ridurne l’incidenza per fare in modo di rimanere incinta.
Parallelamente alla visita con il ginecologo o l’andrologo è possibile valutare, specie laddove altre soluzioni si sono rilevate inefficaci, le varie tecniche di fecondazione assistita (inseminazione intrauterina, FIVET, eccetera). a questo proposito è bene precisare che queste non sono l’ultima spiaggia cui ricorrere quando altre soluzioni non hanno dato risultati sperati.
È infatti fondamentale capire le ragioni dell’infertilità, perché anche la PMA può non essere una soluzione, ma rappresentare uno stress (fisico e psicologico) non indifferente i cui danni possono essere maggiori dei benefici di una probabile gravidanza.
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