Il ciclo mestruale è uno dei segni che accompagna la vita di ogni donna dalla pubertà fino alla menopausa e rappresenta l’orologio biologico della fertilità femminile. A differenza di quanto avviene con quelle maschili, le cellule riproduttive dell’organismo femminile (gli ovociti) sono già presenti fin da prima della nascita durante lo sviluppo degli organi genitali.

Ogni donna, quindi, nasce con un numero di ovociti. Durante il ciclo mestruale (di cui il sanguinamento delle mestruazioni è solo una parte) il sistema riproduttivo seleziona un follicolo (la struttura che contiene l’ovocita che verrà liberato durante l’ovulazione) per predisporsi a un’eventuale gravidanza. Se la fecondazione e l’impianto avvengono regolarmente le mestruazioni verranno sospese per tutto il corso della gravidanza (e per buona parte dell’allattamento); in caso contrario l’endometrio (il rivestimento interno dell’utero) si sfalda determinando il tipico sanguinamento.

Questo complesso meccanismo riproduttivo noto con il nome di ciclo mestruale ha una durata variabile e una diversa intensità (sia nei sintomi che nell’entità del sanguinamento) e si compone di tre diverse fasi: fase follicolare, fase ovulatoria e fase luteale. La perdita di sangue è il segno dell’inizio della fase follicolare, una delle più importanti per comprendere quando si è fertili.

Fase follicolare del ciclo mestruale: cosa significa?

La fase follicolare è, come anticipato, uno degli stadi che compongono il ciclo mestruale ed è detta anche fase proliferativa in quanto i cambiamenti che avvengono in questo periodo sono finalizzati a rendere l’ambiente del canale cervicale meno ostile all’ingresso e al passaggio dello sperma. Questa fase inizia il primo giorno del flusso mestruale (che è considerata anche il primo giorno del ciclo mestruale) e si conclude con il giorno che precede l’inizio dell’ovulazione.

Come anticipato la fase follicolare è detta anche fase proliferativa in quanto in questi giorni oltre alla maturazione del follicolo avvengono anche altri cambiamenti. Inizialmente la superficie dell’endometrio forma uno strato sottile e lineare con le ghiandole che subiranno una trasformazione tale da contribuire a modificare lo spessore di questo tessuto. Parallelamente anche il canale cervicale, grazie all’aumento dei livelli di estradiolo, cambierà andando incontro a una dilatazione e una distensione.

Ciascuna fase follicolare si compone a sua volta di diverse fasi: quella preantrale, quella antrale e quella pre-ovulatoria. Nella fase preantrale le cellule follicolari proliferano andando a costituire degli strati multipli intorno all’ovocita. In questo momento inizia la crescita del follicolo che da primordiale raggiunge uno stadio primario. Conclusa questa fase si attivano i recettori delle gonadotropine e quelli dell’ormone FSH; questo determina che i follicoli che hanno gli ormoni gonadotropici proseguono il loro sviluppo, altrimenti muoiono.

Con la fase antrale i follicoli si sviluppano formando una cavità piena di liquido raggiungendo lo stadio di follicoli secondari. Solo uno di questi follicoli viene scelto per proseguire il percorso di maturazione e sottoporlo all’eventuale fecondazione; tutti gli altri finiscono poi per neutralizzarsi. L’ultima fase (quella pre-ovulatoria) si verifica immediatamente prima l’ovulazione ed è caratterizzata dall’aumento di volume del follicolo dominante in modo da consentirgli di proseguire la sua attività nelle fasi successive del ciclo mestruale.

I sintomi della fase follicolare

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Fonte: iStock

La fase follicolare è la prima del ciclo mestruale ed è contraddistinta dalle perdite vaginali. Queste sono causate dallo sfaldamento dell’endometrio nel quale le vene e le arterie sottostanti portando alle perdite vaginali costituite da sangue e tessuto. Questa fase è per molte donne accompagnata da una serie di sintomi e fastidi, sia fisici che psicologici, che prendono il nome di sindrome premestruale.

I sintomi tipici dell’inizio del ciclo mestruale possono manifestarsi con un enorme variabilità sia temporale (da giorni a poche ore prima) che di percezione (i fastidi possono essere lievi o particolarmente dolorosi). Una condizione che varia non solo da donna a donna, ma anche da ciclo a ciclo.

I segnali più comuni sono l’irritabilità, l’insonnia, la letargia, il senso di gonfiore, il dolore alle mammelle e una sensazione di pesantezza nella parte inferiore dell’addome. Sintomi che possono aggravarsi in condizioni di stress e portare, nelle mestruazioni successive, a crampi dolorosi. Inoltre la sindrome premestruale può peggiorare disturbi già presenti come l’emicrania, disturbi respiratori, emicrania, ansia, depressione e convulsioni.

Fase follicolare e fase luteale

La fase luteale è strettamente collegata a quella follicolare essendo l’una propedeutica all’altra e rappresentando la prima la conclusione del ciclo mestruale precedente e determinando l’inizio di quello successivo.

Durante la fase luteale il follicolo che è maturato durante la fase follicolare viene rilasciato con la formazione del corpo luteo. Se l’ovulo viene fecondato il corpo luteo prosegue il suo compito di supporto all’inizio della gravidanza (ed evitando l’inizio di una successiva fase follicolare), altrimenti si degenera comportando lo sfaldamento dell’endometrio e il conseguente sanguinamento.

La fase luteale ha generalmente una durata fissa (circa 14 giorni), mentre quella follicolare può variare a seconda della durata complessiva del ciclo.

I valori degli ormoni nella fase follicolare

All’inizio della fase follicolare, che coincide con la fine del ciclo mestruale precedente, i livelli di estrogeno, progesterone e inibina A sono bassi, motivo per cui gli strati superiori dell’endometrio si sfaldano.

Questo insieme di eventi porta l’ipotalamo e l’ipofisi anteriore a ricevere le informazioni tali per il rilascio episodico (secrezione pulsatile) dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) e dell’ormone follicolo-stimolante (FSH). Il leggero aumento dell’FSH stimola lo sviluppo dei follicoli presenti nelle ovaie. Quando uno di questi si sviluppa produce estrogeni che andranno ad aumentare progressivamente causando cambiamenti all’ovaio e all’endometrio.

La produzione del cosiddetto follicolo-dominante avviene a metà della fase follicolare quando all’aumento dei livelli di FSH si verifica un rialzo dei livelli di estradiolo e inibina B che, a loro volta, provocheranno la diminuzione dei livelli dell’ormone follicolo-stimolante permettendo la selezione del follicolo destinato all’ovulazione.

È bene precisare che i livelli di FSH possono variare in base all’età della donna; con il passare degli anni, infatti, le ovaie si indeboliscono e vi è una maggiore produzione di FSH rispetto a quanto avviene nelle donne più giovani. È a questo meccanismo che è da ricondurre una maggiore possibilità di ovulazioni all’interno dello stesso ciclo.

Quanto dura la fase follicolare del ciclo?

La fase follicolare ha una durata variabile; in condizioni normali dura mediamente 14 giorni, dal giorno 0 delle mestruazioni fino a quello dell’inizio dell’ovulazione (giorno 14).

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