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Se si sta cercando una gravidanza (o la si vuole evitare) si può fare ricorso ai test di ovulazione, che indicano il momento di maggior fertilità...
Quando si vuole pianificare una gravidanza è fondamentale tenere conto anche dell'età del partner maschile, sia per la minore fertilità che per i possibili problemi di salute del nascituro.
La fertilità e il contributo al patrimonio genetico del nascituro non sono aspetti influenzati e condizionati esclusivamente dalle caratteristiche materne. Anche il partner maschile, con le caratteristiche degli spermatozoi, incide direttamente sulla possibilità di ottenere una gravidanza e avere un bambino sano. Sempre più ricerche, come riassunto in questo studio, hanno indagato e chiarito che esiste una correlazione tra età paterna e fertilità e che con il passare degli anni anche la qualità dello sperma e della funzione testicolare diminuiscono, con conseguenze importanti sulla salute del bambino.
La Società Italiana Studi di Medicina della Riproduzione (SISMeR) spiega che l’espressione orologio biologico spesso utilizzata per indicare la riduzione della riserva ovarica femminile, ha senso anche negli uomini. Questo perché, nonostante gli spermatozoi continuino a essere prodotti per tutta la vita (mentre per le donne arriva un momento in cui l’ovulazione termina), la loro quantità e qualità peggiora con il passare del tempo.
Dai 20 agli 80 anni, infatti, la quantità di liquido seminale prodotto da un uomo e la motilità degli spermatozoi calano costantemente. Se per una coppia il tempo medio per concepire è di circa 4 mesi, quando il partner maschile ha più di 40 anni il tempo diventa di quasi due anni. Per gli uomini con più di 45 anni il tempo necessario per concepire è cinque volte superiore a quelle di uno con meno di 25 anni.
La Società Italiana di Andrologia (SIA) riporta i dati di uno studio di coorte che, confrontando i parametri di qualità dello sperma tra uomini con meno di 35 anni e quelli con più di 42 anni, ha evidenziato che negli uomini più grandi i livelli di frammentazione del DNA spermatico erano più alti.
Il peggioramento della qualità dello sperma associato all’avanzare dell’età non incide negativamente solo sulle probabilità di concepimento. L’età paterna avanzata, infatti, aumenta il rischio di aborto spontaneo, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza. Un esito di questo tipo, come riportato in questo studio, è maggiore negli uomini con disturbi metabolici. Obesità, diabete e ipertensione maschile sono associati a tassi più elevati di perdita della gravidanza con le alterazioni epigenetiche dello sperma che possono condizionare la funzione placentare e aumentare il rischio di malattie metaboliche nel bambino.
Inoltre, come riportato dall’Osservatorio Malattie Rare, è maggiore la possibilità di incorrere in alcune malattie rare per effetto delle mutazioni trasmesse per via paterna. La Fondazione Veronesi aggiunge il rischio di autismo o schizofrenia nel bambino in riferimento alla paternità avanzata, mentre questo studio segnala la maggiore probabilità per il nascituro di sviluppare anomalie genetiche, tumori pediatrici e problemi neuropsichiatrici. La Fertility and Sterility pone anche l’attenzione sul collegamento tra età avanzata paterna e rischio di complicanze ostetriche (soprattutto la preeclampsia) e disturbi nel bambino, tra cui basso peso alla nascita, epilessia, diabete mellito, sindrome di Down e problemi neurocognitivi.
Va posta anche attenzione alle possibilità offerte dalle tecnologie di riproduzione assistita. Sebbene queste abbiano permesso a molte coppie di avere figli anche con il partner maschile in età avanzata, c’è una maggiore difficoltà nell’ottenere embrioni vitali e anche con la crioconservazione la qualità del seme diminuisce e per diversi aspetti è addirittura maggiore.
Il desiderio di paternità, complici anche i cambiamenti sociali, economici e culturali, si è esteso sia per gli uomini che per le donne oltre i confini tradizionalmente accettati. Considerando quanto abbiamo appena detto è importante prendersi cura della propria fertilità e della salute del liquido seminale. È quindi importante adottare delle strategie per la protezione della qualità dello sperma. A questo proposito l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) raccomanda agli uomini di non fumare, non bere alcolici (per evitare impotenza, calo della libido e alterazioni delle caratteristiche sessuali secondarie), non assumere sostanze dopanti (come gli steroidi anabolizzanti), prestare attenzione alle infezioni delle vie genitali ed evitare l’esposizione alle alte temperature, come può avvenire in alcuni contesti di lavoro.
La Mayo Clinic aggiunge anche di prevenire le infezioni sessualmente trasmissibili limitando il numero di partner e utilizzando il preservativo, ridurre lo stress e praticare regolarmente attività fisica.
Le ricerche scientifiche condotte negli ultimi anni hanno fatto luce sull’importanza dell’età paterna come fattore da considerare nella pianificazione familiare. Con il passare degli anni, infatti, la fertilità maschile si riduce e aumentano i rischi di problemi di salute per i figli, anche ricorrendo alle tecniche di riproduzione assistita.
Tenendo sempre ferma la libertà delle coppie di decidere se e quando avere figli, è importante che queste tengano conto delle implicazioni e i rischi del posticipare la ricerca del concepimento. Questo non vuol dire che bisogna “sbrigarsi a fare figli” o altre pressioni di questo tipo, ma di avere consapevolezza di come la dimensione cronologica sia un fattore al pari del desiderio personale di dedicarsi prima, per esempio, al completamento degli studi o alla definizione della propria carriera professionale, così come a quello di trovare una stabilità economica.
Solo dalla consapevolezza nasce la possibilità di fare scelte libere e non condizionate da stereotipi o pressioni familiari e sociali. È quindi importante sapere che non è solo il partner femminile quello che ha un’età fertile, ma che anche l’età dell’uomo incide sia sulla fertilità che sulla salute del bambino.
Le coppie, quindi, possono valutare le possibilità offerte dalla crioconservazione precoce così come dall’adozione di accorgimenti e precauzioni tali da preservare la propria fertilità così da migliorare le possibilità di successo quando decideranno di provare ad avere un figlio.
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